Il sesso è fondamentale in una relazione d'amore?
Elena ha scritto: Ciao Pier, è da un po' che non ti scrivo. Sai già che sono fidanzata oramai da quattro anni. Il problema è che non sono più sicura di ciò che provo nei confronti di questa persona che, nel bene e nel male, mi è sempre stata vicina, assecondando il mio carattere abbastanza burrascoso e difficile da gestire. Non voglio far soffrire una persona che in questi anni mi è sempre stata così vicina: mi piange davvero il cuore al pensiero di dovergli dire addio.
La cosa che mi lascia più perplessa è che l'unico motivo per cui vorrei lasciarlo è l'aspetto “chimico”, non mi sento più attratta da lui, pur standoci divinamente sotto altri aspetti, non posso più ignorare il fatto che manca forse l'elemento più importante affinché una coppia sia salda. Sto aspettando già da un po' che questo si riveli solo un periodo, ma ogni volta che lui cerca anche solo un abbraccio da me, io lo allontano istintivamente. Come si può voler stare con una persona se proprio quel lato del rapporto non funziona? Sono molto indecisa sul da farsi, lui è sotto quasi tutti gli aspetti molto affine a me, ma come posso fare se l'attrazione non c'è più? Ti ringrazio in anticipo per la risposta e ti mando un grosso abbraccio!
Pier ha risposto: Cara Elena, una relazione fra due persone che cercano di crescere in amore, fiducia e libertà è un fenomeno immenso dove il sesso è solo una piccola parte e nemmeno indispensabile. È vero che la maggior parte delle relazioni spesso partono dall'attrazione fisica, ma questo è solo il principio di un viaggio che se non riesce a procedere oltre è destinato a terminare presto o a divenire una palude di infinita noia e sofferenza.
La nostra cultura, però, ha totalmente rovesciato la realtà delle cose, creando enorme dolore e insoddisfazione a tutti i livelli delle relazioni umana. Secondo la concezione imperante il sesso è il fulcro dell'amore e, quindi, di ogni sana e buona relazione duratura, ma non v'è nulla di più sbagliato e forviante di una tale concezione. Questa visione delle cose si è radicata nella mente di molti a causa del terrore che l'uomo contemporaneo ha nei confronti di tutto ciò che è un atto di abbandono e non un'azione ego-centrata. Il sesso, infatti, è una delle cose che, potenzialmente, più dà l'illusione di poter controllare e dominare una relazione attraverso la strumentalizzazione dell'altro reso oggetto di piacere e non anche, e prima di tutto, soggetto a cui donarsi. Questa è anche la causa principale del perpetrarsi di gelosie, possessività e altri mali che infestano le nostre vite, poiché più una relazione è unicamente centrata nella dimensione sessuale, più è limitata e saturata da paure di solitudine e perdita: sempre che non sia unicamente una sorta di sporadica attività ginnica.
La nostra società si è così rattrappita spiritualmente da non riuscire più a concepire nell'essere umano altro all'infuori della sua dimensione esteriore, dando così vita a fenomeni di ossessione estetica, sessuale e materiale. Quando l'uomo diviene sempre più inconsapevole dei piani più profondi della realtà che lo costituisce è inevitabilmente condannato a patire angosce sempre maggiori perché, più o meno inconsciamente, sa benissimo che la sua destinazione finale consiste nell'esperienza della morte, un evento che provoca l'inevitabile annientamento di quell'unico piano in cui si è relegato a vivere: il corpo inteso come mera forma esteriore.
Il corpo, con la sua dimensione sessuale, è fondamentale quanto meraviglioso, ma ciò che è solo una parte non deve mai essere scambiato con il tutto, altrimenti iniziano una marea di guai. Una relazione unicamente centrata sul sesso è destinata ad un più o meno lento esaurimento, poiché un corpo, per quanto bello e attraente possa essere, è pur sempre un qualcosa di limitato e stancante. Ho spesso sentito dire, infatti, che un individuo rimane attraente solo sino a quando non diviene il nostro uomo o la nostra donna.
Quante sono le persone che dopo qualche anno di fidanzamento, matrimonio o altra forma di relazione esclusiva andrebbero a letto anche con chi un tempo ritenevano bruttino piuttosto che con il proprio compagno? Credo molte, ma ciò non è nulla di strano, immorale o per cui colpevolizzarsi. Tutto ciò è la naturale fine che le relazioni che non riescono ad entrare nelle dimensioni più profonde dell'amore, e ahinoi sono molte. Ecco perché si continua a vagare da una relazione all'altra divenendo unicamente più delusi, insoddisfatti e vecchi. L'idea del matrimonio in origine non era affatto sbagliata, concepita nella sua forma essenziale. Partiva dal presupposto che due persone si unissero nell'intento di trovare “attraverso la fatica della relazione” la dimensione somma dell'esistenza: il divino, l'immortale. Peccato poi che preti e politici abbiano gradualmente aggiunto ciò che gli faceva loro più comodo, al fine di rendere debole, infelice e succube la gente, come l'idea del dover essere vergini, di fare l'amore solo per procreare, del non potersi separare ed altre fesserie simili.
Come è possibile unirsi per sempre ad una persona che non si è mai sperimentata nell'atto sessuale, di cui non si sa praticamente nulla: è sterile, è impotente, è frigida, è sessualmente deviata, violenta? Per quale motivo poi si dovrebbe fare sesso solo per procreare? Il piacere è peccato? Allora non dovremmo più prendere il sole, fare una passeggiata, godere un tramonto, bere un'aranciata, un bicchiere di vino e mille altre cose perché anche lì s'annida il male del piacere. Che problema c'è con il piacere? La vita in realtà è un fenomeno di puro piacere, dal più piccolo, come bere un bicchiere d'acqua, al più grande, come l'esperienza dell'Essere.
Veramente non capisco che razza di problemi abbiano molti “religiosi” con la sessualità? V'è da rilevare poi il fatto che i preti, nell'ottica del mandato che la loro stessa chiesa gli consegna, dovrebbero essere proprio coloro che sanno aiutare e sostenere la coppia nelle mille difficoltà emotive, psicologiche e sessuali che un percorso d'amore implica, ma se non hanno, o almeno non dovrebbero avere, esperienza alcuna di ciò che implica una sessualità vissuta, una convivenza prolungata, un matrimonio e tante altre cose, cosa vuoi che sappiano indicare, consigliare e comprendere? Per non parlare poi di quanto è vergognoso e assurdo che solo gli uomini possano confessare e dire messa. Ma come gli hanno letti i vangeli? Alla rovescia? Paradossalmente le religioni sono il fenomeno che più ha reso l'uomo inconsapevole della propria dimensione spirituale, giacché quando si condanna qualcosa di fondamentale e potente come il sesso, l'individuo spende tutte le sue energie per lottare contro se stesso, con la natura del proprio corpo, e così facendo non rimane più alcuna gioia, interesse e forza per elevarsi oltre e investigare altre dimensioni. Inoltre la condanna di qualcosa crea sempre un desiderio abnorme e malato della stessa cosa che si vuole negare, per questo ritengo ampiamente responsabili del delirio sessuale e materiale che vive il nostro tempo proprio le istituzioni religiose, che sono poi, a ben vedere, quelle che si perdono maggiormente nelle devianze!
Cara Elena, perdona le apparenti divagazioni, ma con queste mie parole vorrei solo sottolineare con enfasi che dal mio punto di vista il tuo rapporto, come quello di tante persone, sta finendo, non perché non provi più attrazione fisica, ma perché non siete riusciti ad andare oltre la dimensione sessuale. Il sesso finisce sempre, con chiunque, è solo questione di tempo. L'unica strada per non far finire una storia d'amore consiste nell'andare sempre più in profondità nella dimensione spirituale. Questo non significa che non si debba più fare l'amore, non è che quando una persona inizia a sperimentare un amore sempre più profondo e appagante, che nasce anche dal solo stare accanto al proprio amato in silenzio tenendogli la mano, il contatto fisico ci ripugni, anzi!
È proprio quando il sesso non è più la base di un rapporto che si conosce veramente il piacere dell'incontro dei corpi, poiché quando una cosa non è più vincolata dalla necessità porta con sé la bellezza della libertà e della consapevolezza. Forse per paura vi siete coccolati, assecondati, riscaldati e incontrati nei copri senza rischiare il dolore che nasce quando si tenta vicendevolmente di spaccare i gusci della propria personalità, i limiti della mente e le tante barriere che l'ego erige per evitare di morire nel fuoco dell'amore.
Se una relazione non viene vissuta come un ariete che abbatte i nostri muri interiori dopo qualche tempo si consuma nella noia della ripetitività dell'atto sessuale. Viceversa, quando le anime scendono sempre più in profondità nella dimensione dell'Essere, anche l'atto sessuale scende più in profondità.
Cara Elena, credo tu ora debba cercare di sentire e comprendere se in questa tua unione vi sia ancora spazio per trovare un novo significato e una nuova direzione, magari iniziando proprio dalla condivisione con il tuo compagno della verità rispetto al difficile momento che stai/state attraversando, poiché non credo che lui non se ne sia già reso conto, ma come con molte altre cose preferisce non vedere, e questo a te oggi non fa più comodo. Bene! Qualcuno da qualcosa doveva pur iniziare.
In attesa della prossima condivisione...
Tags: Emozioni, Problemi di coppia
Commenti
ho avuto la pelle d'oca nel leggere la tua risposta. Volevo dirti che hai pienamente ragione e condivido per intero il tuo ragionamento, perché è così che funziona !!! Io l'ho capito negli anni, perché mio marito è uno di quei rari uomini che non ha mai dato un'importanza eccessiva al sesso, ed è capace di vivere tranquillamente di altro, senza soffrirne la mancanza.
Io una volta non capivo, credevo non mi desiderasse più, mi sentivo frustrata nel mio desiderio per lui... ma noi siamo riusciti ad andare oltre. Ho capito che è un'enorme fortuna avere accanto un uomo che considera la tua persona tutta intera e che gode semplicemente nella compagnia della sua donna, senza posare allusivamente la mano sulla coscia, senza cercare altro, ma parlandole, coccolandola, proteggendola.
E poi il sesso ci può anche essere, ma non esistono parametri con cui fare i confronti. La frequenza suggerita in certe letturine da 4 soldi è una falsità modaiola. E la penso anche come te su come sia stato sabotato l'animo umano da un certo modo sbagliato di condurre la Chiesa che dovrebbe rappresentare il Cristo in terra, in teoria.
Spero che la nostra giovane amica, qui, faccia suo il tuo discorso estremamente saggio, perché ciò che insegna apre la porta alla vera felicità!!
Parlo di tesi perchè sono ingegnere e adoro applicare l'approccio scientifico a tutte le mie attività.
Questo è quello che ho da dire come scenziato nel campo del piacere sessuale. Naturalmente parlando di scienza nessuno può scandalizzarsi perchè sono dati reali presi dal percorso scientifico di elaborazione ipotesi, sperimentazioni e raccolta risultati, quindi tesi, per elaborazione di nuove ipotesi.
Parlo della mia ultima relazione che sto vivendo e che ho avuto modo di introdurre in una pagina del blog qualche settimana fa.
La mia ipotesi iniziale, vista la fortissima spinta che dimostravamo uno per l'altra, era quella di non dover/poter avere nessun limite nel piacere sessuale che vedevo legato esclusivamente a lei; anzi, ogni cosa impossibile anche da pensare era un muro da abbattere e una esperienza da provare: questa sensazione era legata al pensiero che tutto sarebbe andato a buon fine tra di noi; contemporaneame nte la realtà materiale, però, non aveva nessuna base concreta ma solo intenzioni.
La seconda ipotesi, ovvero la seconda sensazione da sperimentare, è stata, quella di non dover legare il piacere sesuale alla sua presenza fisica o mentale: parallelamente a questo la realtà materiale della nostra relazione (lavoro, denaro, casa, accordo dei genitori, ...) si mostrava in costruzione anche se, ancora, senza alcun risultato concreto.
In ultimo una sensazione di totale distaccamento consapevole tra pulsione/bisogn o sessuale e pensiero della mia amata mi accompagna: ormai il legame con lei all'interno della mia vita è netto ed è in sinergia con il suo forte desiderio, mai provato prima, di avere dei figli da me.
Preparerò questo studio a breve in un lavoro più completo e dettagliato.
A presto!
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