"Forse il tentare porta persino all’infelicità. Forse tutto il rumore del mio desiderare ha tenuto lontano lo strano uccello dalle mie spalle.
Ho inseguito la felicità così a lungo e così fortemente. Ho cercato nei luoghi più remoti, in lungo e in largo. Ho sempre immaginato che la felicità fosse un’isola nel fiume. Forse essa è il fiume. Pensavo che la felicità fosse il nome di una taverna in fondo alla strada. Forse essa è la strada. Credevo che la felicità fosse sempre domani, e poi domani, domani ancora. Forse essa è qui. Forse essa è ora. E io ho guardato in qualsiasi altro luogo.
Ma qui e ora, chiaramente, c’è infelicità. Forse, allora, non esiste una cosa come la felicità, forse la felicità non esiste. È solo un sogno creato da una mente infelice. Certamente, non può essere come io infelicemente la immagino. Qui e ora non c’è felicità. Quindi la felicità non esiste. Dunque non ho bisogno di sprecare ulteriormente me stesso in qualcosa che non esiste. Posso dimenticarmi della felicità; posso smetterla di preoccuparmi e interessarmi invece a qualcosa che conosco, che sono in grado di sentire e sperimentare pienamente. La felicità è un sogno vano: e adesso è mattina. Mi posso svegliare in compagnia dell’infelicità, di ciò che è realmente sotto il sole in questo momento.
Ma ora vedo quanto della mia infelicità viene dal cercare di essere felice; sono in grado persino di vedere che il cercare è infelicità. La felicità non cerca…
Finalmente sono qui e ora. Finalmente dono quello che sono. Non pretendo nulla, sono a mio agio. Sono infelice – e allora?... Ma è questo ciò da cui scappo? È davvero infelicità?... e quando smetto di provare ad essere felice, o qualunque altra cosa, quando non cerco più, quando non mi preoccupo di andare da qualche parte, di ottenere qualcosa, allora si direbbe che sono già arrivato in uno strano luogo: sono qui e ora. Quando mi rendo conto che non c’è niente che io possa fare, che tutto il mio fare è lo stesso sogno, nel momento in cui mi accorgo di ciò, la mia mente vecchia sognatrice e girovaga, in quel momento è immobile e presente. In quel momento, qui e ora, appare il mondo reale; vedi: qui e ora è già e sempre tutto ciò che avevo visto e che ho cercato di conseguire in qualunque posto lontano da me.
E ancora di più: sono andato a caccia di ombre; la realtà è qui, in questo luogo soleggiato, in questo canto di uccelli, adesso. Era il mio inseguire la realtà che mi ha allontanato da essa, il desiderio mi assordava. L’uccello stava cantando qui, per tutto il tempo… se io sono immobile e non mi preoccupo di trovare la felicità, allora si direbbe che la felicità sia in grado di trovare me.
Essa esiste se io sono davvero immobile, come morto – se io sono completamente morto, qui e ora".
Michael Adam
Commenti
Mi vien da dire sconfitta..
Mi vien da dire sconfinato oblio..
Mi vien da dire,nonostante me..
e i miei sforzi,dove ho sbagliato?
in cosa l'ho cercata?
e dove ora trovarla?
E se lei non volesse farsi trovare?
Mi vien da dire fanc...
Ma, ogni tanto, vive anche qualche momenti di benessere psichico e spirituale. Quando arriva quel santo momento? Solo nella” amnesia del suo ruolo”, quando il uomo si dimentica della sua creazione, quando non interagisce con la sua creazione, quando lo stato del non naturale non lo tocca. Quel dimenticare si chiama la felicità. E ride.
Ma quella risata vera, che quasi non si conosce più, quando il momento , l’attimo, l’ora, e altri sinonimi lo portano a divertirsi , cosi lontano dalla stessa vita, cosi staccato del proprio corpo e spirito, concentrato solo sulla cosa che gli ha prodotto gioia. E ride naturale , gioioso, e se ne frega di tutto. Quella è la felicita. Dura pochissimo, perché la creazione non li permette di stare a lungo di essa.
Questo stato e pura meditazione, fatta senza sforzi, senza un scopo, senza il essere superficiale . E un dato della natura reale del uomo.
Sarete in tanti a negare ciò che dico adesso, sono sicurissima, perché, l’umanità ha creato anche un falso concetto di felicità, che arriva dai filosofi specialmente, dalle religioni in principale, e dopo, dai diversi divagamenti che ognuno li fa, nella sua continua ricerca.
La felicità arriva solo quando ridi, per qualsiasi motivo, certe volte , non gradito dalle regole morale, dalle regole di comportamento imposto.
La felicità arriva solo nei posti dove finisce la creazione dell’uomo.
Ma, rapportando alla grande folla terrestre, questa parte è infima; quasi non si vedono delle persone sveglie.
Io, mi ritengo una di questi, e sono sempre felicissima quando rido del ridicolo del mondo. E, per questa consapevolezza , posso affermare che lo faccio spesso. Essere felice.
A pensare a quante volte nei momenti d oro stavi pensando ad altro,
In un altro luogo CN un altro tempo
Proprio ora che t sto guardando
Dentro a questo angolo d questo mondo
Dove le canzoni sono spiriti
Come da ragazzi siamo stupidi
E c piacciono le cose sbagliate
Che poi forse sono quelle giuste.
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