Dove sono arrivato?
La mente può capire molte cose, ma se il cuore non l'accompagna il tutto si limita ad un esercizio intellettuale. Puoi dire e scrivere cose immensamente sagge pur rimanendo buio e sordo interiormente. Se la coscienza non si rivolge all'interno di noi stessi, iniziando a comprendere "ciò che c'è e ciò che realmente è", mentalmente possiamo raccontarci di tutto, persino di essere pienamente liberi, felici e realizzati. Quanti di noi vivono frammentati, su più livelli, raccontandosi una cosa e facendone un'altra? La mente ci racconta storie meravigliose, i fatti, invece, parlano un'altra lingua, una lingua che tutti coloro che ci stanno intorno comprendono, tranne noi. Pensiamo di essere amorevoli e dediti alla famiglia e agli amici. Nei fatti siamo gelosi, possessivi e dediti a difendere i nostri interessi. Nel lavoro pensiamo di essere creativi, solidali e competenti. Nei fatti risultiamo banali ed egoisti. Pensiamo di essere poveri e privi di qualità interiori. Nei fatti risultiamo amabili e stimati. La mente ci può raccontare di tutto sino a quando abbiamo un particolare desiderio o una paura di vederci rispecchiare con una specifica immagine. E possiamo quasi sempre stare certi che la mente ci racconta l'opposto di ciò che è. La mente parla quasi sempre per nascondere o evitare qualcosa, bello o brutto che sia. Altrimenti accadrebbe quel silenzio e quella consapevolezza che permettono l'intuizione diretta della cose. Infatti il reale cambiamento inizia quando non proiettiamo più immagini ma vediamo la realtà per quella che è.
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Non denigrarti, non rammaricarti, non voler essere più in là di dove sei. Rimani con te stesso, con i tuoi desideri, i tuoi pensieri, le tue frustrazioni e le tue ambizioni. E come hai fatto finora, osservati, ascoltati, con grande libertà, amore e attenzione. Vedrai che certi desideri perderanno realmente senso, altri probabilmente verranno realizzati, altri ancora dimenticati.
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"Conoscere se stessi" non significa morire alla vita e al desiderio, anzi! Per me significa vivere pienamente ogni aspetto della vita, bello, brutto, doloroso o piacevole che sia. La vera differenza fra una vita inconsapevole ed una vita saggiamente spesa è data dalla presenza di un desiderio in più e non dalla mancanza di desideri. È il desiderio di scoprire, d'essere sempre più liberi, chiari a se stessi e sensibili all'atro che ci permette di bruciare progressivamente ogni scoria mentale ed emotiva.
Il desiderio è un qualcosa che devi far crescere in ampiezza ed intelligenza. Non qualcosa che deve essere soffocato o ucciso. Desidera sempre più comprendere i tuoi desideri, i tuoi pensieri e le tue emozioni. Alcuni svaniranno, altri verranno vissuti sino in fondo. Più il desiderio di comprendere scenderà in profondità, più troveremo pace e libertà.
Possiamo anche dirla in un altro modo. La massima espressione del desiderio porta all'estinzione del legame che ci vincola al desiderare, che nei fatti si traduce in pace e stabilità interiore. É la limitatezza e la ripetitività dei nostri desideri che genera sofferenza, producendo senso di noia, di stagnazione e di stupidità.
Quando il desiderio e l'intelligenza si combinano insieme l'essere umano trova la forza e la volontà per andare oltre ogni confine.
Frammenti di dialogo.
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