Siamo perfetti così come siamo
Piero ha scritto: Gentilissimo Pier, mi piacerebbe ascoltare il tuo punto di vista su un quesito che in questi giorni mi si è palesato: se fossimo perfetti così come siamo? Ho sentito spesso parlare di pensiero positivo, cambiamento, ecc.. Cosa sono il cambiamento e il miglioramento? E se la soluzione ai nostri problemi esistenziali fosse nelle parole “accettazione” e “genuinità”? Cercare di modificare gli stati d'animo, combattere l'ansia, l'attacco di panico... E se la risposta fosse nell'accettazione? Forse il cambiamento potrebbe consistere unicamente nel rimuovere i limiti che ci distanziano dalla nostra essenza? Che ne pensi? Sto impazzendo?
Pier ha risposto: Caro Piero, io penso che tu stia rinsavendo, in una società che sta sempre più impazzendo, e questo è pericoloso perché un sano fra milioni di matti, di norma, viene rinchiuso o perlomeno isolato. Comunque ritengo che ne valga la pena! È meglio vivere liberi fra le mura di un manicomio, che schiavi fra le strade di qualche nostra città. È meglio vivere soli o con pochi veri amici, considerati strani se non matti dai più, piuttosto che vivere su un palcoscenico o fra le mura di un qualche palazzo di potere, completamente inconsapevoli di essere matti da legare. Accettazione, abbandono, fiducia, essere quel che si è, nessuna lotta da sostenere, nessuna meta egoica da raggiungere, nessuno da dover manipolare, giudicare, forzare, né in noi né fuori da noi. Ecco, per me, il segreto della libertà e della vera pace è tutto qui, eppure nessuno lo vuole. Perché? Vivere nel presente, vedere quel che si è senza giudicarsi, reprimersi, forzarsi, sembra essere, per i più, cosa orrenda e pericolosa.
Ci siamo persi in concezioni così abnormi e contorte della vita da non riuscire più a concepire e credere a quanto semplice in realtà sia uscire dai nostri guai. Ma non solo, v'è di peggio, anche qualora iniziassimo a intravedere la semplicità e la facilità del vivere liberi e sereni, non lo vorremmo, poiché la vera libertà e serenità implicherebbero l'abbandono di tutto quello per cui abbiamo sempre vissuto e in cui abbiamo sempre creduto. Preferiamo morire infelici lottando per i nostri “sogni” anziché vivere felici perché abbiamo smesso di fare guerre. Rilassare corpo e mente, per assurdo, è divenuta la cosa più faticosa e incomprensibile per l'essere umano contemporaneo, eppure il segreto di tutto è lì. Ma quanti di noi vogliono vivere in semplicità, amando quel che facciamo per il puro piacere di fare, amando quel che siamo perché abbiamo compreso la stupidità del vivere paragonandosi e giudicandosi, amando pienamente quel che gli altri sono perché abbiamo smesso di proiettare le nostre illusioni sulle persone? Pensieri positivi, sforzi di migliorarsi, discipline strane, psicoterapie, farmaci, maestri, guru, santoni, sono tutte cose che servono sino a quando non comprendiamo quanto inutili siano. Tutto è già perfettamente quel che può, deve e vuole essere, che lo si comprenda o meno non ha importanza per l'esistenza. La luna esiste anche quando noi non la vediamo, e così è anche l'armonia di questo universo.
Ogni essere umano possiede già dentro di sé tutto ciò che deve e può avere, il guaio è che non lo sa perché gli hanno insegnato che ogni cosa di cui ha bisogno la deve conquistare con determinazione e fatica fuori da sé, nelle opinioni della gente, nella fama, nel potere, fra i maestri.
L'essere umano è come un cieco che non sapendo di vivere a pochi metri da un meraviglioso e cristallino lago di montagna, compra a carissimo prezzo bottiglie d'acqua scadente da commercianti imbroglioni. Caro Piero, dal mio punto di vista è proprio vero, siamo perfetti così come siamo, ma questa verità è la cosa più difficile al mondo da comprendere, da vedere, da sperimentare, da desiderare.
Ci hanno detto sin da quando eravamo piccini a chi dovevamo assomigliare, cosa stavamo sbagliando, cosa dovevamo e cosa non dovevamo fare. Ci hanno dato così tante risposte, comandi, divieti e condanne, che ora non riusciamo nemmeno più a comprendere cosa voglia dire essere liberi. Pertanto, la fatica di un uomo che desidera vivere pienamente consiste nel vedere e abbattere tutte quelle sovrastrutture mentali che inconsapevolmente ha acquisito. La ricerca interiore consiste quindi in un ritorno alla Coscienza Originaria, a quell'innocenza e purezza che portavamo con noi quando abbiamo aperto per la prima volta i nostri occhi su questo mondo.
L'essere umano nasce con tutto ciò di cui ha bisogno, i guai li crea l'ambiente in cui cresce, la malata educazione che riceve. Caro Piero, dal mio punto di vista è proprio così, siamo perfetti così come siamo, ma potremo godere questa verità solo quando abbandoneremo completamente ciò che è falso, quando questa verità diverrà una nostra effettiva realizzazione interiore.
Tags: Ricerca della felicità
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