Per vivere non serva "conoscenza" ma coraggio e consapevolezza
Andrea ha scritto: Come faccio a smettere di pensare e cominciare ad agire?
Pier ha risposto: L'agire non conosce il “come”, ma unicamente il “bene!”. Cosa intendo con questa frase? Per agire bisogna agire! Non si può continuare a pensare, quindi prima viene l'azione e solo poi la riflessione, poi una nuova azione e una nuova riflessione. Perché pensiamo vorticosamente e inutilmente prima di agire? Perché vogliamo proteggerci, essere sicuri di non commettere errori, di non subire danno, ma il “fare” non esiste senza lo “sbagliare”, ecco allora che restiamo paralizzati nel pensiero, e in questa situazioni ci chiediamo poi come uscire dal pensiero usando ancora e sempre il pensiero. La vedi l'assurdità della cosa? Tutto ciò è un'illusione della mente, è un cane che si morde la coda.
Non cercare la sicurezza, questa è solo un'illusione di chi teme la vita. Chi è sicuro in questa esistenza? Nessuno! Per quanti soldi, per quanta buona salute, intelligenza, astuzia, forza e cautela una persona possa avere, l'imprevisto, l'errore, il dolore, la perdita e la morte camminano sempre al suo fianco. Non v'è scampo all'ignoto! L'unica via sta nell'agire coraggiosamente nonostante in noi si muova la paura, il dubbio, l'incertezza, nonostante la nostra mente sia piena di “come fare", “come muoversi", “come rispondere". Solo così, dopo aver agito, possiamo dire: “Bene! Ho fatto questo e le conseguenze sono state queste. Bene! Ho imparato qualcosa di nuovo, sia nel bene che nel male. Se ho sbagliato, ora so cosa non devo più fare, se ho agito bene, Bene! Ora sono un po' più saggio di prima e domani sbaglierò meno". Ripeto: per me l'agire non conosce il “come” ma il “Bene!”. Ovviamente queste parole valgono solo per chi pensa troppo e fa fatica a uscire dal suo vortice. Non sono sicuramente adatte per chi agisce continuamente senza mai fermarsi ad osservare e riflettere. Infine vorrei aggiungere che riflettere non significa pensare. Riflettere significa rispecchiare, vedere le cose per quelle che sono, senza deformarle, interpretarle secondo i propri condizionamenti. Pensare è esattamente l'opposto del riflettere anche se so che nell'uso comune del linguaggio queste due parole sono pressoché sinonimi. Questo perché l'uso comune delle parole riflette esattamente la condizione della mente comune.
Per le persone esiste solo il pensare, non sanno cosa significhi riflettere, porsi in una condizione di attenzione passiva, dove la consapevolezza può percepire nitidamente la realtà dei fatti e da questa percezione agire. Quando riflettiamo le cose non cadiamo mai in un'impasse rispetto all'agire poiché le cose ci appaiono lapalissiane. Nell'azione del “riflettere” il soggetto e l'oggetto divengono un tutt'uno. Lo specchio e la cosa rispecchiata non conoscono distorsioni, pertanto l'azione che ne scaturisce è totale, completa. Noi pensiamo alle cose unicamente perché abbiamo paura di incontrarle veramente.
Primo: se penso io esisto, io sono fondamentale.
Secondo: il pensiero mi dà la sensazione di poter dominare e manipolare le situazioni.
Terzo: il pensiero, alla lunga mi si rivela per quel che è, un'immane rottura di balle che non porta a nulla. Sono in un locale e vedo una bellissima donna seduta ad un tavolo che sorseggia un bicchiere di birra ghiacciata, e subito inizio a pensare...
Mi chiedo come potrei conoscerla, cosa potrei dire per fare bella figura, per sembrare una persona interessante. Mi chiedo se sono abbastanza presentabile, se il bicchiere di vino che ho bevuto poco fa non mi abbia lasciato un alito cattivo, se l'insalata non mi sia rimasta fra i denti. Mi dico che forse è meglio fare un salto in bagno per controllare tutto, per darmi una sistemata, ma...
Non ho ancora finito di pensare quando mi volto e lei non c'è più, rimane solo un bicchiere di birra vuoto.
Ma quanto tempo è passato? Troppo! L'uomo dell'esempio sembra un fesso, ma la realtà è che tante persone non si fanno sfuggire solo una ragazza, ma la vita intera perdendosi in turbini di pensieri. La ragazza è bella? La vita è bella? Si! Vado a conoscerle, senza “come”, ma solo dicendo: “Bene! Qualcosa accadrà!".
Tags: Equilibrio interiore
Commenti
Luter King
"Non hai veramente capito qualcosa fino a quando non sei in grado di spiegarlo a tua nonna"
A.Einstein
"Esistono tre modi per imparare la saggezza:
Primo, con la riflessione che é il modo piú nobile.
Secondo,con l'imitazione che é il modo piú facile.
Terzo,con l'esperienza che é il metodo piú amaro.
Confucio
anche io ad un certo punto della mia vita ho smesso di pensare troppo e ho iniziato a saltare nel vuoto... beh ogni tanto mi sono rotta qualcosa, pero' se penso alla bellezza di tante cose che mi sono successe a volte fiorite da eventi negativi su cui ho preferito non piangermi troppo addosso, rifarei esattamente gli stessi voli, magari cercando di rompere qualcosa di meno.
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