Come è bella la guerra!
Repubblica.it pubblica una serie di immagini, come questa sopra, seguite da poche parole: <<Sembra un joystick comune, invece è il pulsante dal quale può dipendere il destino del mondo: per la prima volta, viene mostrato il pulsante da premere per lanciare un missile nucleare. Si trova a bordo dei sottomarini atomici Trident sui quali è salito in un porto della Scozia il segretario britannico alla difesa Michael Fallon. "Sono pronto a premerlo se necessario", afferma in un'intervista al Telegraph l'ufficiale, padre di tre figli, che lo ha in consegna>>. http://www.repubblica.it/esteri/2016/01/22/foto/gb_sottomarino_pulsante_nucleare-131798049/1/?ref=HRESS-1#1
Mi chiedo quale sia il senso? Il dito di un individuo può innescare la fine del mondo. Bello! E quindi? Sembra un joystick, scrivono, bello ancor più! Se mai ci risveglieremo un po' da tutta questa situazione folle, le generazioni future guarderanno a noi con il medesimo sgomento con cui oggi noi guardiamo cose come i filmati dei discorsi del Duce o di Hitler, dove questi gridavano grottescamente invasati a migliaia di persone "la guerra è vicina, siamo pronti alla morte", e la folla rispondeva "Sììììì!" in preda al delirio. Se guardiamo bene, a mio avviso, culturalmente e spiritualmente siamo tornati molto indietro. Forse tanti faticano a riconoscerlo perché cinquant'anni fa non avevano l'iphone o la pay tv, e scambiano queste conquiste tecnologiche per evoluzione. Forse perché un tempo eravamo più onesti e affermavamo chiaramente che la guerra è bella e che per amore di patria e benessere personale è giusto soggiogare i paese confinanti per depredarli di ogni risorsa. Oggi dicono che la democrazie e la pace sono in pericolo e pertanto la guerra è necessaria! Oggi per fare la guerra dobbiamo sentirci buoni, giusti o meglio in pericolo, potenziali vittime di mostri oscuri e ineffabili. Siamo in pericolo, dobbiamo attaccare! Questa è l'evidente giustificazione di ogni guerra moderna. Ma chi e perché ci attacca? Irrilevante capire, l'importante è agire. O forse, molto più semplicemente quanto drammaticamente, ci eravamo unicamente illusi d'aver superato la follia che ci aveva portati a due guerre mondiali e alla soglia di una guerra nucleare, forse la seconda guerra mondiale ci aveva solo un po' troppo affaticati lungo il nostro perpetuo e laborioso sentiero di autodistruzione, di guisa siamo stati quieti quel tanto necessario a riprendere con nuovo entusiasmo ed energia il nostro antico compito.
Il tempo ci risponderà, ma per oggi invito a guardare bene le immagini di questo giornale e a scorgere con quale violenta banalità e silenziosa manipolazione ci impongono la cultura della guerra. Le immagini scorrono senza un commento, mute, silenziose, prive di riflessione, nulla! Riportare i fatti lo chiamano, informazione! Peccato che se leggiamo criticamente le quattro righe che accompagnano le immagini sembra quasi che vi sia una sorta di eccitazione e provocazione volontariamente o meno condivise attraverso il vuoto di coscienza che le veicola. "Per la prima volta..., è salito il segretario britannico alla difesa..., Sono pronto a premerlo...". E poi il dettaglio miserabile: ha tre figli. Come sono subdoli. Se ci pensate bene, a cosa serviva questa specifica? Noi siamo buoni, un bravo papà di famiglia è disposto a sacrificarsi e far saltare mezzo mondo per difendere la sua nazione, i suoi tre figli. Immaginate i giornalisti e i fotografi tutti proni a fare quel che gli viene chiesto, zitti, obbedienti. "Scatta qui, scatta lì! Posso fotografarla con il dito sul pulsante? Fa più effetto, vendiamo di più". Infine mi chiedo come sia possibile che un uomo accetti di svolgere un ruolo simile: "il dito nucleare". Può il genere umano esser così nemico di se stesso da aver creato un sistema di distruzione capace di mettere nelle mani di pochi individui la possibilità di distruggere la vita di milioni di esseri umani? Sappiamo inoltre che a volte gli uomini semplicemente impazziscono compiendo atti impensabili. Un esempio per tutti è quello del pilota dell'Airbus GermanWings, che poco tempo fa si è suicidato portando con se tutti i passeggeri. Constatando l'instabilità della mente umana è pensabile mettere scientemente nelle mani di uno o pochi individui la possibilità di cancellare la vita di questo pianeta? Forse è il caso di rifletterci. Se il nostro "uomo joystick" avesse scelto di fare il fioraio anziché star lì con un pene nucleare in mano, questo mondo non sarebbe un po' più bello e realmente sicuro? Molti solitamente, alla teoria del fioraio, rispondono: tanto ce ne sarebbe un altro al suo posto. La risposta è semplice quanto unica reale possibilità di salvezza. Se il mondo fosse in maggioranza popolato da fiorai, musicisti, poeti, mistici, veri amanti della vita e dell'uomo, quei pochi che volessero costruire armi, joystick nucleari e quant'altro, verrebbero curati in apposite strutture, non certo lasciati alla guida di nazioni.
Tags: Politica
Commenti
Quanto e' importante per l’ego,avere nemici!Cosi siamo tenuti separati gli uni dagli altri, e dalla nostra mente, dove vedremmo sia il dolore condiviso che il ricordo dell’amore che ci lega in quanto Figli unigeniti di Dio. La rabbia e l’accusa, così, hanno uno scopo preciso,sono gli effetti della nostra scelta di rimanere in uno stato di separazione, ma farla sembrare come qualcosa fatto da qualcun altro,pur di non guardare il prezzo che stiamo pagando per restare aggrappati alla rabbia che sentiamo essere così giustificata e poi a chiederci se ne vale la pena.L’ego cerca di convincerci che possiamo sentirci giustificati nell’attaccare, giudicare,conda nnare gli altri senza far del male a noi stessi.
Se fossimo appena consapevoli e distaccati dalle dinamiche dell'ego potremmo essere in grado di vedere la guerra,la disonesta',il male,le atrocita',esser e in grado di dissentire e dire la propria opinione su politici e guerrafondai,me ntre allo stesso tempo riconoscere che i leader e paladini del dolore sono parte della stessa Figliolanza, tutti ne siamo parte. Estendere compassione alle “vittime” dell’ingiustizi a e non ai “persecutori” significa indulgere nella versione di compassione e giustizia dell’ego. Ed il risultato inevitabile di ciò sarà sempre il conflitto, la colpa e l’infelicità. L’esclusione è molto costosa per la propria pace mentale, perché è la negazione della verità e della realtà a noi per ora preclusa.L’Amor e di Dio è omni-comprensiv o e pertanto,il riflesso di questo Amore in Cristo avvolge tutti senza eccezioni. Egli ci chiede di fare altrettanto,"Vi eni percio' a me ed impara la verita' che e' in te. La tua mente e' la mente condivisa da tutti i tuoi Fratelli,e quando li vedrai veramente,essi saranno guariti...Tu puoi apprezzare la Figliolanza solo come una cosa sola.Questo e' parte della Legge della Creazione e percio' governa tutto il pensiero.Non guardare con esso solo segni di peccato e morte,non usarlo per separare, per distruggere o farne ostacolo per la pace." La correzione non e' la nostra funzione,essa appartiene a Colui che conosce l'equita' e non la colpa.Se ci assumiamo questo ruolo perdiamo la nostra funzione di perdono.Se pensiamo al Cristo come amore e innocenza totali,dobbiamo essere disposti a condividere lo stesso pensiero per coloro che sembrano incarnare il male,l'oscurita ',il peccato.Se la Luce di Cristo non risplende per tutti,non risplende per nessuno.Se potessimo per un istante elevarci "al di sopra del campo di battaglia"oltre la percezione di vittima e persecutore,ved remmo che tutti condividiamo la stessa agonia di sentirsi orfani e senza speranza che vagano in luoghi desolati. Tutti condividiamo lo stesso contenuto nella mente,militari, malfattori,oppr essi e oppressori.
Quanto e' importante per l’ego,avere nemici!Cosi siamo tenuti separati gli uni dagli altri, e dalla nostra mente, dove vedremmo sia il dolore condiviso che il ricordo dell’amore che ci lega in quanto Figli unigeniti di Dio. La rabbia e l’accusa, così, hanno uno scopo preciso,sono gli effetti della nostra scelta di rimanere in uno stato di separazione, ma farla sembrare come qualcosa fatto da qualcun altro,pur di non guardare il prezzo che stiamo pagando per restare aggrappati alla rabbia che sentiamo essere così giustificata e poi a chiederci se ne vale la pena.L’ego cerca di convincerci che possiamo sentirci giustificati nell’attaccare, giudicare,conda nnare gli altri senza far del male a noi stessi.
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