La crisi non è economica ma spirituale
Dal mio punto di vista i mille umori dell’animo umano sono figli di due uniche condizioni primarie: amore o paura. L’amore ci fa percepire di donare sempre meno di quel che riceviamo e di ricevere sempre più di quel che doniamo, pertanto chi ama sente di vivere sempre nell’abbondanza e nel desiderio di condivisione. La paura, invece, ci fa percepire di donare sempre più di quel che riceviamo e di ricevere sempre meno di quel che doniamo, pertanto chi vive nella paura sente di esistere in una condizione di mancanza e confinamento continui. Ecco allora che, paradossalmente, l’accumulare ricchezze materiali, in realtà, è una spinta motivata dalla paura e che, per sua stessa natura, non raggiunge mai quel che desidera.
Per quanto ricco possa essere il nostro conto in banca, per quanto potere si possa esercitare, per quanto influenti e famosi si possa diventare, la natura instabile e transeunte dell’esistenza fa sì che nulla di quel che possiamo ottenere e accumulare nel mondo materiale estingua realmente le nostre paure interiori. Anzi, spesso chi possiede molto vede amplificarsi la sua paura di perdere parimenti alle ricchezze che accumula. Se ci pensiamo bene, sono, per assurdo, gli uomini più potenti e ricchi i teorizzatori e promotori di ogni guerra.
Sembra contraddittorio ma se osserviamo bene questo fenomeno non v’è nulla di tanto strano. L’uomo, immemore di se stesso e del significato più profondo del suo Essere e Vivere, teme la vita poiché la morte vi cammina sempre a braccetto. La morte, l’idea di essere nulla e di poter essere annientati in qualsiasi momento, senza un senso e un perché, abita le coscienze di ogni uomo. Così è! Tutti noi sappiamo, più o meno consciamente, che la nostra esistenza è caratterizzata dal mutamento. In ogni possiamo incontrare lungo la nostra strada morte, malattia, fallimento, abbandono. Morte, malattia e solitudine compongono l’ombra della nostra Coscienza, sono la nostra angoscia più profonda e martellante, e sino a quando non riusciamo a scovare, nel nostro vivere, un significato capace di includere anche questi eventi, la paura è la madre di ogni nostro pensiero e di ogni nostra azione.
Poiché le nostre coscienze sono intrise di paura, i più sciocchi di noi cercano immediatamente una via di fuga, qualcosa che li possa rassicurare rapidamente. Come lo struzzo, questi, di fronte al pericolo piantano la testa nel terreno, perdendosi nella ricerca di denaro e potere. Perché dico questo? Perché denaro e potere sono come fango che copre i nostri occhi, sono la buca profonda dove gettare la nostra testa quando non troviamo il coraggio e l’intelligenza sufficienti per rispondere in modo adeguato alla sfida che la vita ci ha lanciato. Cosa potrà mai fare un conto in banca contro la morte? Cosa potrà mai fare tutto il potere del mondo contro l’odio, l’ignoranza e la miseria del cuore privo di sensibilità? Denaro e potere possono solo darci una maggiore momentanea sicurezza rispetto a chi ha meno di noi. Con il denaro posso forse vivere qualche anno in più, ma alla fine l’unica vera cosa che potrò fare differente da un povero sarà pagarmi una bara più sontuosa.
Denaro e potere non rispondono alla domanda di significato che contraddistingue l’esistenza umana, non prosciugano la sete di pace e libertà che ogni uomo nasconde dentro di sé e, men che meno, rispondono al terrore che la morte e la follia della nostra società ci scatenano. Chi pensa di poter rispondere alle domande della vita accumulando denaro e potere scopre, inoltre, che più riesce a possedere e raggiunge, più inizia a temere di perdere e fallire. Potere e denaro sono cose che vanno continuamente difese, pertanto sono fonte di continua lotta e inquietudine. Se vediamo questo inevitabile meccanismo comprendiamo l’insensatezza del vivere inseguendo questi scopi.
Abbiamo paura della vita perché conduce alla morte e perché temiamo di non essere accolti e amati dalle persone. Iniziamo a ricercare denaro e potere sperando che queste cose ci possano dare più o meno duraturi piaceri e sicurezze, ma per ottenerli dobbiamo lottare, manipolare, soffrire, e quando li abbiamo (se li abbiamo) raggiunti dobbiamo lottare ancor più per difenderli, aumentarli e mantenerli.
Alla fine di una vita spesa nella miseria del conflitto e della prevaricazione ci accorgiamo di avere più nemici che amici, più persone che abbiamo fatto soffrire di quelle che abbiamo fatto gioire. E se guardiamo a noi stessi ci riconosciamo soli più di quando tutta questa faccenda chiamata vita è iniziata, oltre ad essere ormai malati e morenti nonostante tutti i nostri sforzi fossero tesi proprio ad evitare tutto ciò! Sic transit gloria mundi! (Detto da quello poi!)
Ovviamente non sto sostenendo che la gioia risiede nel vivere d’acqua e radici. Sostengo che le cose materiali hanno il loro valore unicamente se funzionali alla conoscenza di sé e alla sperimentazione di una vita fatta di relazioni basate sull’amore e la libertà.
La paura della morte e della malattia si supera veramente e definitivamente solo incontrando ciò che è immortale, e l’Immortale non risiede nelle cose mutevoli del mondo ma è la nostra stessa Coscienza quando si sperimenta libera da condizionamenti, ideologie e turbamenti.
Il mondo smette di apparirci qualcosa di ostile e insensato solo quando iniziamo a vivere per creare bellezza, per condividere cure e amore incondizionati, per comprendere e lasciarci comprendere. Il lavoro dovrebbe essere frutto di un atto d’amore verso la società e le persone che ci circondano e non uno strumento di dominio e realizzazione egocentrica.
I nostri affetti dovrebbero essere luoghi di ascolto, gioco e leggerezza , e non mezzi di fuga dalla nostra solitudine, dalla nostra miseria e dalle nostre paure. Ma solo chi ha scoperto la libertà e l’amore nella propria solitaria presenza interiore può incontrare l’altro senza creare ulteriore dolore e miseria.
A ben vedere, però, tutto gli uomini cercano e desiderano tranne il significato più profonde, vero ed eterno delle loro stesse vite. Che peccato!
Un caro saluto a tutti Voi
Pier
Tags: Crisi economica, Politica
Commenti
Sempre da quando lessi non so dove queste parole:" chi siamo, da dove veniamo e dove andremo" difficile credere che veniamo dalla "polvere" e nella polvere ritorneremo.. quel vecchio adagio che dice: "aiutati che il ciel t'aiuta" sempre l'ho interpretato che se non lo fai tu, niente viene dall'alto, anche se lo vorremmo fermamente credere. Vorremmo vedere una luce in fondo a questo nostro tunnel !
Il cambio avverra' se l'uomo capira' che lui deve cambiare.
Fatemi sapere,attendo con gioia.
e ringrazio Dadrim se potra' farlo
Buona Domenica Anime Ritrovate
E la sola mancanza di educazione è capace di provocare orrendi conflitti tra le persone.
ma... pur condividendo Paula, che mi sembra la più terrena, mi arrischierei a chiedergli se ha una strategia da proporrre ..una tattica da poter condividere con me/noi.. ..perchè a quanto pare la mia non funziona e.. a questo punto.. mi farei soldato di chiunque si senta generale ..pur di continuare a lottare
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