Sulla crisi economica, la sfiducia e l’incertezza: “Il manifesto del vero rivoluzionario!”
Dobbiamo imparare a vivere il presente in modo totale, senza preoccuparci troppo per il futuro o per il passato, liberi dall'egoismo e dagli istinti animaleschi che ancora ci abitano. La maggior parte delle persone, invece, vive mentalmente confinata in piccoli anfratti del tempo a causa di un'inconscia paura per il futuro, per l'impermanenza che caratterizza ogni aspetto delle nostre esistenze, in definitiva per il terrore della morte che inevitabilmente ci attende. Inconsciamente le persone percepiscono tutte queste cose, ma la paura che provano all'idea di doverle affrontare le spinge a rifugiarsi in una sorta di vita ristretta, che paradossalmente le rende ancor più lacerate da angosce, rabbie, timori e desideri di controllo e potere. La maggior parte delle persone non vive nel presente ma alla giornata, schiacciata nel micro tempo, prede di impulsi e paure, non molto diversamente dalle galline.
L’uomo libero e consapevole vive nell'istante, che è eterno presente, perché ha trasceso il tempo, perché ha saputo completamente vedere e comprendere la natura impermanente di tutte le cose e, di conseguenza, la futilità dei nostri vischiosi attaccamenti e di tutte le ossessioni che ne derivano. All’opposto l'uomo inconsapevole nemmeno sa di vivere prigioniero del tempo poiché la paura che inconsciamente sente nei confronti dell'immensità e dell'ineffabilità dell'esistenza lo spinge a creare un mondo immaginifico che è costretto poi a difendere con tutte le sue forze dalla continua intrusione della realtà.
Tags: Crisi economica, Politica
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Riki
Rosa e i suoi amici
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