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Morte, lutto ed eternità

Sulla morte

Platone Riflettevo sulla morte... La morte ci terrorizza perché porta con sé il “conto”. Viene chiedendoci cosa abbiamo fatto, compreso, vissuto, quanti momenti di gioia abbiamo sprecato, quanti possibili amori abbiamo sciupato o rifiutato per stupide paure o con inutili egoismi. L’ignoto ci intimorisce perché il nostro passato è tutto ciò che pensiamo d'avere e di essere, e quel che ieri non siamo riusciti a ottenere, speriamo di raggiungerlo domani, ma domani nulla è certo. Ecco allora la paura che ci assale. La morte per la nostra mente rappresenta per antonomasia l'estinzione di ogni legame con il passato. Pertanto, se riflettiamo bene, non è la morte in sé la causa dei nostri guai, essendo oltretutto un fatto inevitabile, ma il rapporto che abbiamo instaurato con il passato. È l’idea di dover perdere quel passato che per noi significa possessi, fatiche, rivalse e desideri ad annichilirci, poiché nello “ieri” che si perpetua in un domani sperato e immaginato vive l’essenza stessa del nostro ego, la continuità della nostra personalità.

Osservando la morte di altri uomini e constatando la conseguente dissoluzione del loro corpo, associamo l’idea della morte all’idea del nostro annientamento assoluto poiché tutto ciò che conosciamo di noi e della vita in generale, usualmente, si limita alle funzionalità del nostro corpo fisico. Ipso facto, no body no party! ...

Tags: Riflessioni sulla vita

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Commenti   

# Olivia 2008-10-15 21:17
Vorrei tanto liberarmi dal mio passato.In questi giorni vivo un incubo. Ogni tanto mi affiorano fotissimamente i ricordi del passato. Mi sembra di rivevre veramente quei momenti, mi sembra di vedermi in un film, mi guardo da lontano, ma le emozioni, le sensazioni, ora, sono più forti e mi provocano anche il dolore fisico. Pensavo di aver trovato un pò di pace, una vita più serena, che ho cominciato a capirmi di più. Ma più tempo passa più sono forti questi momenti di delirio. Ora mi sembra che tutti gli episodi del mio passato mi agrediscono, vogliono farmi male, mi dicono "GUARDA COSA TI SEI FATTA!".Per fortuna i ricordi si indeboliscono dopo un pò e io mi sento meglio, ma due o tre volte all'anno ho queste crisi che mi mettono molto a disagio con il mondo. Penso che più capisco che non mi sono voluta bene nel passato,più mi distanzio dal passato, più il passto riaffiora e più mi fa male. Mi rendo conto che devo fare i conti anche con l'indotrinament o religioso. Tante volte non me lo voglio ammettere, ma anche se non ho fatto sesso sfrenato con cento uomini, comunque mi sento, a volte , sporca, buttata tra le mani che non mi amavano e non potevano amarmi e io lo sapevo, a modo mio. Cercavo l'affetto, l'amore, ma non l'ho trovato lì. Quando rivivo quelle immagini mi si spacca il cuore. Non ho mai parlato a nessuno di questa cosa. La sento tanto intima,e poi ha un' effeto ancora più forte quando la dici a voce alta.

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