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Meditazione

Illuminazione

Giacomo ha scritto: Ciao Pier, qual è, secondo te, la meditazione più efficace per raggiungere la pace, l'illuminazione?

Pier ha risposto: Caro Giacomo, quel che ti posso dire è che dal mio punto di vista quando lavoriamo su noi stessi sperando di raggiungere l'illuminazione, la pace, ecc., stiamo unicamente cadendo in un nuovo inganno. C'è chi insegue il denaro, chi il sesso, chi il potere e chi Dio o l'illuminazione. Per me il problema non sta nell'oggetto che inseguiamo ma nell'atto stesso di voler inseguire qualcosa. Cerchiamo di raggiungere qualcosa unicamente quando vogliamo fuggire da ciò che siamo e dalla realtà che viviamo.

Meditazione per me non significa ricercare la pace o l'illuminazione, ma smettere di fuggire in qualche desiderio futuro o sogno consolatore. Meditazione significa imparare ad essere pienamente nel presente, nel semplice piacere che dà il respirare, il camminare, il parlare con qualcuno, il sapere che si è vivi e non si sa perché. La meditazione sposta il nostro desiderio dal futuro al presente rendendoci finalmente capaci di essere reali. Se ci pensiamo bene ogni desiderio che si muove nel futuro genera in noi unicamente tensione: forse si realizzerà o forse no. Inoltre ogni desiderio che rincorre un oggetto, un appagamento futuro, non appena ottiene ciò che vuole si dissolve lasciandoci vuoti e nuovamente insoddisfatti. L'unico desiderio che non può lasciarci delusi o in continua tensione, è quel desiderio che si appaga nell'esatto accadere dell'istante presente, è quel desiderio che desidera essere pienamente e incondizionatamente aperto e responsabile verso tutto ciò che l'adesso porta con sé. Io non sono contro il desiderio, anzi, ritengo che questa stessa esistenza non sia nient'altro che desiderio che continuamente si esprime e rigenera in una possibilità di sperimentazione sempre più vasta e profonda.

Gli alberi desiderano danzare nel vento, spargere semi e moltiplicarsi, le stelle desiderano brillare nel buio degli spazi siderali, gli oceani desiderano creare il gioco delle maree, delle tempeste e dei loro abissi segreti. L'universo ed ogni sua parte stanno continuamente desiderando ciò che vivono, per questo sono perennemente appagati e meravigliosi. Solo l'uomo continua a desiderare ciò che non ha, non è o non vive, e questo perché l'uomo è caduto vittima dell'idea di essere separato dalla vita e pertanto di dover morire e lottare per sopravvivere. L'uomo lotta contro se stesso, conto la natura, contro i sui simili, contro la sua ombra, unicamente per poter affermare se stesso in un mondo che senza tregua gli ricorda che quel “se stesso” non ha alcun valore e potere, perché è unicamente un fenomeno parziale, contingente.

L'idea che abbiamo di noi stessi non nasce con noi e non va oltre la morte. L'idea che abbiamo di noi stessi è il prodotto di un fraintendimento, di una mistificazione. L'egocentrismo è il prodotto di un amore soffocato, è l'idea di dover divenire qualcosa o qualcuno per poter essere e sopravvivere. Ecco allora che il pensiero strategico e competitivo, diviene sempre più astuto, perfezionato e violento. Nulla ci potrà donare quella pace che portavamo inconsapevolmente con noi in origine come pura condizione della Coscienza, poiché questa non è un qualcosa che possa essere conquistato, ma un qualcosa che deve semplicemente essere lasciato riaffiorare. Ciò che ci ostacola sono le idee e le forze antagoniste che abbiamo alimentato nella nostra coscienza nel tentativo di rispondere alle richieste di un ambiente alienante. Non v'è alcuna illuminazione da sperare. Io credo che tutto sia qui ed ora nell'esatto istante in cui smettiamo di immaginare di dover fare o divenire qualcosa per poter essere realmente. Il mondo è perfetto così com'è, gli uomini sono perfetti così come sono, il problema è che sono convinti di dover andare chissà dove o dover raggiungere chissà cosa. Ma cosa v'è da raggiungere? In pochi anni per tutti sopraggiunge la morte e, con lei, la fine di ogni tensione. Che senso ha vivere per raggiungere qualcosa interiormente?

Si vive per il puro piacere di vivere: tutto il resto è solo un dono. Va bene progettare, creare nuove tecnologie, fare sogni sul futuro, amarsi, avere figli; è meraviglioso, ma unicamente se si vive tutto ciò come un dono della vita, come un qualcosa che non serve a noi per sentirci qualcuno, ma che noi serviamo perché innamorati e stupiti dalle infinite possibilità che la vita ci offre. L'illuminazione e la meditazione, se fraintese, possono divenire l'ultimo e il più potente ego trip di un uomo. Io mi considero un osservatore, uno scopritore di me stesso che compie unicamente quei passi che la consapevolezza gli permette. Cerco di vivere quel che c'è dentro e fuori di me, senza nasconderlo, modificarlo, reprimerlo e soprattutto senza farmici ossessionare. In me scorrono pensieri, emozioni, turbamenti, sogni, belli, brutti, sensati, folli, ma tutto ciò non è il mio Essere, poiché ciò che può essere visto non può essere colui che vede. Ecco allora che se rimango sempre più indifferente a tutto ciò che muta, e pongo sempre più energia in colui che osserva, i pensieri si fanno più deboli, distanti, le emozioni si placano e sopraggiungono momenti di quiete immotivata. Ma tutto ciò non è frutto del desiderio di voler raggiungere chissà cosa o di volere pace e gioia, ma è il frutto della comprensione che tutto ciò che per molto tempo ho inseguito e ricercato non mi potrà mai appagare. Allora che fare? Nulla! Semplicemente si rimane sempre più quieti in quel che accade nel presente, ci si rilassa in quel che c'è, poiché tutto ciò che si voleva si è rivelato effimero o ci ha appagati sino al punto di non volerlo più.

La meditazione non è un desiderio ma la conseguenza della comprensione che nel semplice ascolto del proprio respiro, del vento che accarezza la pelle, della voce di un amico che si accompagna a noi in una passeggiata o delle risa di un bambino che gioca su uno scivolo v'è molta più pace e serenità che in qualunque altro sforzo o obbiettivo egoico. Siamo capaci di rendere anche la meditazione e la realizzazione di sé una fatica e una fuga dalla realtà. Guarda cosa abbiamo creato con l'idea di Dio, con le religioni e la sicurezza sociale: guerre, guerre e ancora guerre! L'illuminazione non so cosa sia, ma sento che più trovo motivi per essere e gioire nel presente di piccole e semplici cose, meno trovo motivi per angosciarmi e tendermi verso un futuro evanescente.

Pertanto, l'unico consiglio che mi sento di darti è quello d'immergerti sempre più profondamente in tutto ciò che ti fa sentire desto nel presente.

 

Tags: Pace della mente

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Commenti   

# Viola 2010-09-12 11:32
Dadrim, ciò che hai scritto in questa risposta è veramente superlativo. Hai dato una voce armoniosa a quello che sentivo emergere dalle profondità del mio essere e non avevo ancora individuato. Ti auguro tanti e tanti attimi ancora vissuti pienamente nel presente.
# giorgio tanco 2010-09-12 14:01
"Più in profondità vai dentro la tua neurosi, la tua struttura ego-mente combatte duramente per la sua stessa esistenza. La "Buia Notte dell'Anima" e tutto il resto. Quando raggiungi un certo livello di sensibilità, stare attorno alla negatività non è poi così divertente. (é tutto è sempre perfetto)...Pau l Lowe...Ehi amicone, non preoccuparti troppo del nesso tra psicofarmaci e illuminazione(? ), conosco personalmente molti mini-guru che ne fanno uso, Nisargadatta fumava 60 bidy al giorno, Mooji si fa di canne dalla mattina alla sera, Osho stesso potrei raccontartene delle belle...Sii semplicemente qui ed ora, cos' com'è Giorgio
# alessio di benedetto 2010-09-12 15:30
Il film "Milarepa" (1974) di Liliana Cavani, credo sia illuminante a proposito dell'Illuminazi one. Il protagonista la cerca in Tibet e va da un maestro, Marpa, il quale gli dice: se cerchi la Verità devi spostare il castello che è sul promontorio da un versante all'altro. Dopo 7 anni Milarepa, tutto piagato dai pesi eccezionali, va dal maestro e titubante afferma: "Non ho ancora trovato la verità". Allora - replica Marpa - starai 7 anni, 7 mesi e 7 giorni in una caverna buia a pane e acqua soltanto. Dopo il lungo periodo, Milarepa si rende conto di non possedere ancora la verità. Un triste giorno Marpa muore ed appare in spirito alle spalle del protagonista e gli dice: "Milarepa, non ti voltare mai indietro e fa che ogni cosa che scoprirai nella tua esistenza sia il frutto della tua esperienza".
# Renato 2010-09-12 16:06
Perché credo e perché non credo: difficile conciliare questi due contrapposti, di un tema tanto profondo e controverso. Sembra quasi una cacofonia. Ai miei ottantatré anni ne ho percorsa di strada, quasi tutta una vita perché ancora non si è conclusa. La vita è un mistero, è piena di sorprese. Si viene al mondo nudi, indifesi, incoscienti di quello che sarà il tragitto, dove nascerai... e a quali genitori sei stato assegnato:da CHI? O da che cosa o come e perché? Le mie sono riflessioni non di un scienziato, filosofo o un teologo, ma di una delle tante normali persone che nate come un fungo nel bosco, si sono trovate qui su questa Terra vivendo giorno per giorno, cercando di capire quando l'età della ragione è sopraggiunta: Chi siamo, da dove veniamo e dove andremo! Non le ho inventate io queste domande. Altri prima di me... I primi anni sono di spensieratezza e logica accettazione; il papà e la mamma, i possibili fratelli. Vivi la tua fanciullezza senza tanti problemi semantici...e incomincia l'insegnamento, l'adattamento a questo mondo, devi inserirti nel sistema. Veniamo etichettati con numeri e nomi a seguito delle capacità.
Avrai la tua professione, il tuo lavoro a cui ti dedicherai per la tua esistenza una volta che ti inserisci nella società e liberi del tuo peso chi ti ha dato la vita. Solo gli affetti ci legano se siamo delle persone normali. Il passato di questo pianeta è di milioni di anni, così l'apparizione dell'uomo. Ancora non si è sicuri se per effetto dell'evoluzione delle specie o attraverso i cambiamenti climatici
che si perdono nella notte dei tempi. Se prendiamo i primitivi e l'uomo del nostro tempo, vediamo che hanno una cosa in comune: "la paura dell'ignoto". Si cerca di scoprire il segreto della vita per comprendere quello certo della morte.
L'uomo non è solo materialismo, ma, anche per quella paura insita, ha generato spiritualità, creando una infinità di credenze e religioni alle quali ci siamo adattati per sconfiggere quella paura dell'ignoto, dell'aldilà e se c'è un'esistenza dopo la vita... In verità io non mi preoccupo perché anche se con qualche interrogativo, tutto inizia e finisce qui. Non abbiamo mai avuto conferma, checché si dica, che ci sia un aldilà, nessuno è mai tornato o ci ha inviato alcun messaggio, tutte sono supposizioni e leggende. Il mondo è come lo vediamo e come lo stiamo vivendo con le sue bellezze e le sue imperfezioni, ma mentre la natura segue il suo corso e le sue leggi noi solo abbiamo la Coscienza, che è non poca cosa e ci permette di riconoscere le due cose principali ossia "il bene e il male" che regola i nostri comportamenti, le leggi che ci siamo dati sempre per indicarci una direzione alla nostra esistenza per poter vivere in una certa pace... Pace; una parola che per i fatti che succedono in questo mondo sembra vana o una chimera. Civiltà occidentale...m a quale! Oriente millenario ma immerso nella miseria e conflitti interni tutti per un fanatismo religioso fra le tante confessioni che non portano da nessuna parte.
La crocefissione di Gesù supposto figlio di "Dio" fu più una questione politica che religiosa, senza voler approfondire tanto. Che male faceva egli nel predicare l'amore universale in quell'epoca e fra gente umile. Certo non insegnava come arricchirsi, anzi diceva che agli umili erano aperte le porte del cielo, ed era più facile che un cammello passasse per la cruna di un ago che un ricco in paradiso
Verità e leggenda si confondono e sicuramente la crocifissione fu la causa e l'opportunità per certi sacerdoti di dare inizio al cristianesimo et simili...
Non è di questo che voglio parlare o discutere, sono i tanti dubbi e perché che mi hanno allontanato da qualsiasi credo. Il ventaglio si è aperto; se c'è un Dio solo perché quel dio ha lasciato prolificare tante religioni. Il libero Arbitrio, quello che io chiamo Coscienza, se quel dio è amore perché tante disparità. Non sarebbe stato veramente grande e di Dio creare la fratellanza fra gli uomini e non la differenza? L'uomo secondo le più antiche teorie viene dall'Africa e si è sparso per il mondo, le razze sono una questione climatica se ci riferiamo al colore della pelle ma il punto non è questo, è il comportamento, la natura. Fin dalla nascita l'uomo sa cos'è il bene e il male, amare o voler uccidere il proprio simile; questo è il busillis della vita. Perché siamo come siamo e non come dovremmo e desideriamo essere. Le leggi dell'uomo sono fatte per controllare il comportamento delle sue azioni per poter vivere in pace nella società. Perché le guerre e non la pace fra gli uomini? Ogni religione in teoria dice lo stesso o meglio predica l'amore mentre l'uomo invoca il suo dio perché distrugga il suo nemico il suo simile. É un controsenso però è quello che viviamo sopra questo pianeta. Ci distruggiamo e distruggiamo l'ambiente. Il progresso va di pari passo verso la distruzione dell'umanità e il suo ambiente. Gli animali convivono e uccidono per la sola legge della natura, il circolo della vita: nulla si crea e nulla si distrugge solo si trasforma.... L'uomo no, è l'incarnazione del male; anche quando fa del bene lo fa per interesse e non per amore....
Se sei teista devi accettare la tua fede come e solo un dogma. Credere senza discutere una certa convinzione che è la tua verità. La verità è una, ma devi conoscerla, non accettarla al buio e senza un perché. Sono i perché senza risposta che mi fanno dubitare....
E questa è anche meditazione e illuminismo...
# atomo 2010-09-12 16:24
caro G. se non sono bastati ad illuminarti quei 30 metri del primo tentativo temo che non sarebbe sufficiente l'Everest.
personalmente credo che l'illuminazione senza due dita in una presa sia difficile da raggiungere, accettati e accetta chi ti sta davanti, credimi se saprai accettarti nello splendore dei tuoi limiti e non avrai timore a "presentarli" agli altri.. gli altri ti presenteranno i loro e improvvisamente l'intero mondo che avrai intorno si illuminerà di.. sincerità.
non ti saranno più richiesti comportamenti faziosi, furbi, maliziosi, strumentali... disonesti e questo di per se è già quel che si dice "aver trovato la PACE"
e poi.. pensa che il più diffuso psicofarmaco del mondo (la TV ):-* ha creato centinaia di milioni di illuminati che ora vivono pensando d'esser vivi... mentre la "semplice" ricerca di noi nell'altro potrebbe crearne miliardi..senza effetti collaterali !!

in quanto a Renato.. qui sotto mi sento in dovere di ringraziarlo dal più profondo del cuore.. per avermi fatto sentire un po' meno solo
# Giulia 2010-09-13 03:31
Concordo pienamente con il tuo pensiero,Dadrim ,e spero veramente che le tue parole abbiano,per chi ti legge,la giusta risonanza e comprensione per ritornare verso il luogo possibile della vita.
Grazie.
# matrice 2010-09-13 09:47
Caro G.Vorrei se posso, dirti una cosa riguardo l'uso di psicofarmaci.Ho avuto tempo fa un amico e collega di lavoro che ne faceva uso.Mi ha spiegato che Il problema fondamentale dell'uso di psicofarmaci è che quando li assumi si aprono a livello psichico delle porte. Se non ti aiuti di un valido supporto di psicoterapia ,qualsiasi messaggio puo entrare nella mente,e magari tra le tante cose carine che vi entrano ,tra queste si intrufolano dei messaggi distorti che possono spostare il tuo metro di valutazione della realtà anche in modo scorretto.Quest e porte possono essere spalancate anche dopo l'uso di cannabis hashish mariuana ecc.Anche la meditazione, cosa che ho fatto per anni dà gli stessi problemi se fatta in modo scorretto.Credo comunque che la meditazione consista nel raggiungere uno stato dell'essere.Ese mpio ;l'amore è "UNA" condizione dell'essere.Fin isco dicendoti che tutti i problemi si possono curare basta volerlo.C'è un libro molto carino che ti consiglio di Sidney Sheldon (é anche il titolo del libro)dove racconta la sua vita di sceneggiatore,h a avuto una carriera incredibile in america.Questo uomo prima di scrivere alcuni film famosi negli anni 60,decise di suicidarsi prendendo delle pastiglie di sonnifero,mentr e i suoi genitori stavano andando via di casa.Il Padre che aveva dimenticato una cosa ,tornò indietro e scopri il figlio con le pastiglie in mano.Non fece clamore nel vederlo,ma gli chiese se prima di fare quel gesto avesse voluto parlarne e solo dopo quella chiaccherata molto intima e cordiale,avrebb e potuto decidere di fare come voleva.Cambio non solo idea,ma dopo incredibili difficoltà,arri vò a fare cio che si era prefisso come scopo.Spero di averti aiutato e ti auguro un fantastico presente e futuro prossimo.

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