L'importanza del respiro nella meditazione
Luca ha chiesto: Ciao Pier, volevo chiederti cosa si intende quando si afferma che anche una corsa o una nuotata possono essere trasformate in meditazione. A me piace correre, cosa devo fare per far divenire questo piacere una pratica meditativa?
Pier ha risposto: Il punto centrale, l'essenza di ogni pratica meditativa, è sempre il risveglio della coscienza, l'esercizio della consapevolezza. Possiamo andare a correre con un amico e chiacchierare delle solite cose per tutto il tempo, perdendo la percezione globale di quel che sta accadendo dentro e fuori di noi, ma possiamo anche andare a correre restando in silenzio, imparando ad ascoltare e ad ascoltarci. Possiamo nuotare per ore, ogni giorno, con una mente tutta intenta a raggiungere l'obbiettivo di vincere delle gare, ma possiamo, anche in questo caso, nuotare unicamente per il piacere dell'azione in sé e per darci la possibilità di ascoltare noi stessi in un momento di estrema apertura dato dall'agire totale che l'attività comporta. Ogni attività fisica, pertanto, se praticata con una corretta disposizione d'animo, è un valido aiuto al processo di purificazione e trasformazione della coscienza. Ciò accade principalmente grazie alla modificazione del nostro respiro e al coinvolgimento di tutte le dimensioni che ci costituiscono: mente, corpo, coscienza.
La modificazione del respiro è un potente mezzo di rottura del nostro meccanico flusso di pensieri ed emozioni. Per constatare la realtà di questo aspetto ci basta fare un semplice esperimento. Quando percepiamo delle tensioni mentali o un disagio emotivo, se alteriamo volontariamente il nostro flusso respiratorio, vedremo che la nostra condizione subirà un rapido cambiamento. Questo perché ogni nostra "onda" di pensiero è portatrice di un certo tipo di emozione, e questa, a sua volta, si manifesta entro una specifica tipologia di respirazione, più o meno profonda, più o meno veloce. Mentre corriamo in solitudine, proviamo a rimanere il più possibile sensibili e aperti a tutto quel che ci sta accadendo, mantenendo una consapevolezza vigile quanto rilassata, non focalizzata su qualcosa in particolare. Praticando in questo modo, con costanza, pazienza e leggerezza, molte tensioni fisiche e mentali potranno sciogliersi, aiutandoci ad acquisire una sempre più chiara capacità percettiva.
Lo stesso risultato si può ottenere anche grazie a pratiche totalmente incentrate sul respiro e che quindi non necessitano di uno sforzo fisico troppo intenso.
Concludendo, l'essenza di ogni meditazione sta nel trovare sentieri e stratagemmi capaci di rompere la nostra "gabbia" mentale ed emotiva per permettere alla nostra consapevolezza di tornare a riflettere la vita e percepire liberamente. Il respiro è un potente strumento di trasformazione che può essere utilizzato partendo dal corpo, con attività fisiche più o meno intense, o agendo direttamente su di esso.
Caro Luca, se ami la corsa cerca di farla lasciandoti totalmente trasportare dell'azione, lascia che la tua consapevolezza senta e osservi fluidamente tutto quel che accade. Come lentamente i muscoli si sciolgono nello sforzo, così lascia che il tuo centro di controllo interiore, esercitato dal pensiero, divenga fluido, sempre più rilassato, sempre più vuoto.
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