La meditazione del karaoke
M. ha scritto: Ciao Pier sono M. ... volevo raccontarti un po'... ultimamente esco di più anche se solo in un posto. Vado spesso in un locale dove fanno karaoke e ho affrontato un po' la situazione di dover cantare … superato il primo ostacolo, per la prima volta canto ad un microfono con della gente, e devo dire che non volevo più smettere. Ho provato ultimamente a cercare di non dare più peso alle mie preoccupazioni e di non avere idee di come potrei fare per trovare quella consapevolezza, quell'atteggiamento osservativo, e le acque si sono un po' calmate. Adesso ho ancora paura, ansia e timore degli altri come prima, ma sono un po' più tranquillo perché durante la giornata non cerco più di pensare e pensare, ma lascio fluire tutto come viene senza fissarmi più su nulla. Ogni situazione cerco di lasciarla fluire e di non attaccarmi, non mi fisso più come prima cercando di osservare perché ho capito che la mia non era osservazione ma, come dicevi tu, fissazione: era un'osservazione, ma con l'intento nascosto di aspettare che quell'emozione se ne andasse. Non ho praticato più nessuna meditazione perché adesso mi fa sentire male e mi rinnalza il livello di fissazione, facendo ripartire i pensieri ossessivi. Forse non sono ancora in grado, ma ci sono attimi in cui sono consapevole di un atteggiamento con il quale osservare me stesso, e mi sono reso conto, appunto, che prima osservavo il presente ma con il desiderio di veder cambiare le cose e di aspettarmi qualcosa.
Ho notato uno stato di osservare il presente senza pretendere nulla, senza aspettarmi niente, solo lasciandomi andare nelle situazioni presenti. Il primo mio passo è stato quello di lasciare andare tutto, lasciare cadere tutti i miei ragionamenti e pensieri senza provare più a cambiare, e devo dire che sto un po' meglio. È un passo, ma per arrivare da un punto ad un altro il cammino è fatto di passi, quindi penso che questo sia uno di quei passi che mi porterà a poter ritrovare me stesso. Adesso ho più fiducia, ci sono ancora momenti di crisi profonda con la gente, però, poi, anche dopo queste situazioni riesco a riprendermi e lasciar fluire prendendo un po' di distanza, dicendo: ok è una esperienza... poi non ci faccio più su il problema. In sostanza non mi creo più tanto il problema del problema. Ciao Pier, ci tenevo tantissimo a confidarmi sempre con te. Tu che mi sei sempre stato vicino in ogni momento quando ti scrivevo.
Grazie dei tuoi consigli e spiegazioni. M.
Pier ha risposto: “Non mi creo più il problema del problema”, che parole meravigliose! Non c'è null'altro da dire...
Pier
Tags: Equilibrio interiore
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