Non tradire te stesso
Nicola ha scritto: Ciao Pier, è la prima volta che ti scrivo, sono un ragazzo di 23 anni con una vita abbastanza soddisfacente, ho vinto un concorso come allievo maresciallo della guardia di finanza e lunedì devo partire ma sto malissimo. Sono completamente in preda al panico, sono in uno stato ansioso perenne tutto il giorno e non faccio altro che rimuginare su pensieri non ben specificati ma che comunque mi recano del male. Sono due notti che non dormo e quando sto per farlo mi sveglio dopo un attimo con l'agitazione alle stelle. Non so cosa mi stia prendendo e ho una paura immensa. Ti ringrazio anticipatamente.
Pier ha risposto: L'agitazione in questo caso penso possa avere due significati. O ti sta dicendo che questa scelta non nasce dal tuo cuore e che probabilmente stai rispondendo ai desideri di qualcun altro, oppure è la solita ansia della tua vecchia struttura mentale. Una struttura che quando è di fronte a una prova importante entra in tensione perché si sente messa in discussione dalla buona riuscita o meno della prova. Solo tu puoi comprendere quale significato si celi in questa crisi. Ascoltati profondamente, con totale onestà, e ricorda che ogni crisi viene per raccontarci qualcosa e non, come molti pensano, per romperci le uova nel paniere o perché siamo debolucci, malati e fragili di mente. Le crisi vengono solo a chi ha la forza per poterle sostenere! Se stai facendo una scelta che non nasce dal tuo desiderio più profondo, se stai seguendo le orme o i sogni di qualcun altro, fermati subito, altrimenti potresti pagare a caro prezzo questo tradimento di te stesso. Il messaggio non ascoltato di una crisi interiore, nel tempo, può divenire una crollo esistenziale difficilmente rimediabile. È cento volte meglio affrontare la delusione che possiamo dare a chi ci sta vicino piuttosto che dover vivere infelici ogni secondo della nostra vita perché imprigionati in un destino che non ci apparteneva. Se invece dovessi sentire di fare la cosa giusta, non spaventarti, non lasciarti intimorire dalle paure della tua mente. Accoglile come un capitano di una nave accoglie una tempesta che giunge all'improvviso. Ma soprattutto ricorda che nessuna prova sarà mai la prova della vita, ma solo una delle tante sfide che dovremo affrontare. Ma, forse, ancor più importante è comprendere che una dei segreti per raggiungere l'equilibrio consiste nell'affrontare le prove aperti, umili e disposti a imparare, e non con l'obbiettivo di superarle. Vincere è relativo. Chi combatte una guerra con l'idea di non dover mai perdere una battaglia o di non poter subire la minima perdita è un uomo sconfitto in partenza. Chi lotta con l'unico desiderio di imparare l'arte del combattimento, e, pertanto, rispetta il suo nemico quanto il suo amico, la sconfitta quanto la vittoria, la perdita quanto la conquista, nel tempo diverrà così abile, saggio e forte da poter vincere anche la battaglia più dure di tutte: quella che ogni individuo, ogni giorno, muove a se stesso, consapevole o inconsapevole che sia!
Infine mi vengono in mente le parole di un maestro che diceva sempre ai sui discepoli che il modo più semplice e naturale per comprendere se stiamo camminando lungo la nostra via è quello di chiedersi se ciò che stiamo facendo ci appaga aldilà di quel che potremo raggiungere domani. Molte persone vivono un presente angosciante con l'idea che il sacrificio di oggi domani porterà i sui frutti, ma questa è un'idea ingannevole e masochista. Quando sentiamo che il lavoro di oggi ci rende infelici, significa unicamente che dentro di noi non vi troviamo alcun senso, ora come domani. Anche il peso più grande, se compiuto nella minima consapevolezza di farlo all'interno della realizzazione di un desiderio più grande, potrà anche affaticarci, ma mai farci perdere la volontà e il significato del nostro portarlo a compimento. Chi non trova bellezza e senso nel presente, per paura di dover cambiare proietta sogni futuri, senza comprendere che il futuro nasce sempre e solo dall'adesso. Realizzarsi è come costruire una scala fatta di mille piccoli gradini: uno è attaccato all'altro. Se il gradino che stiamo creando in questo istante è brutto, fatto con distrazione e fastidio, come possiamo pensare che un domani riusciremo a salire sino al piano superiore? Appena salirò i primi gradini per poter costruire i successivi tutto crollerà e mi ritroverò daccapo.
Tags: Aiuto psicologico
Commenti
Un abbraccio
Con tanto affetto,
M.
eccoti le pagine dove li puoi leggere...
www.dadrim.org/sullamore-e-le-relazioni/desiderio-di-maternita.html
www.dadrim.org/sullamore-e-le-relazioni/scelte-damore-lui-o-i-figli.html
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