Sentirsi inferiori
Maria ha chiesto: Secondo te sono una persona inferiore ad altre? Perché sono così?
Pier ha risposto: Cara Maria, per quanto riguarda le cose più importanti della vita non v’è nulla di superiore o inferiore, di migliore o peggiore, di più bello o più brutto. Il paragone esiste solo nella mente di quegli individui che non sono ancora sufficientemente sensibili e consapevoli per riuscire a percepire quel filo sottile e invisibile che accomuna l’intera esistenza. Ormai camminiamo assieme da quasi un anno, e ti ho visto fare dei passi da gigante! All’incontro di sabato, due settimane fa, eri la persona più viva e attenta di tutto il gruppo, ma in te nascono ancora domande come quella che ora mi poni. Eppure è sempre così, l’ultimo ad accorgersi di un cambiamento e sempre chi lo vive: sembra proprio che la farfalla non conservi mai memoria della sua vita da bruco. Ma non preoccuparti, io sono qui proprio per ricordarti il tempo in cui strisciavi e mostrarti le ali che ti stanno spuntando.
Mi chiedi, “perché sono così?”. “E come dovresti essere?”, ti chiedo io? Non paragonarti mai a nessuno, perché sarebbe come voler conoscere la propria immagine guardandosi in uno specchio rotto: viene fuori sempre mostruosa! Abbandona ogni idea di come dovresti essere e ancor di più l’idea che hai in merito a come ti vorrebbero vederti gli atri. Tu sei quella che sei e tutto è come dovrebbe essere. Preoccupati piuttosto di non smettere mai di vedere la bellezza della vita e di comprendere come il male e il dolore siano solo il concime dell’albero della nostra vita, bisogna solo spargerlo sul terreno giusto e smettere di spalmarselo addosso come fanno molti. Hai il dono di saper dipingere, coltivalo, fallo crescere: la pittura può essere magica se la si usa come mezzo di liberazione.
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