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Amore e relazioni

Guidare verso la vita

Cinquecento a VicenzaLisa ha scritto: È un anno e mezzo ormai che mi sento tormentata; ad oggi tutti i miei rapporti sembrano fare il gioco dell'equilibrio come un funambolo. Ho a che fare con questo gruppo di persone, di amici, a cui ho dato più del dovuto forse per questo oggi mi sento completamente vuota, usata, ferita, abbandonata. Per sentirmi parte di qualcosa ho adottato atteggiamenti e pensieri artefatti, che non mi appartengono e di cui ora mi vergogno. Tutto per uno stupido desiderio di essere accettata che paradossalmente mi ha portata a sentirmi ancora più sola, quanto è bizzarra la vita. Ora vorrei solo allontanarmi da queste persone. Pier, come posso “guidarmi” verso la Vita?

 
Grazie infinitamente, un caro saluto,
Lisa

Pier ha risposto: Perché desideri sentirti parte di qualcosa quando sei già parte della vita stessa? Non puoi “guidarti” alla vita perché sei la Vita! Smetti di sognare, svegliati, e tutto andrà a posto. Sino a quando riterrai che la risposta stia fra le cose del mondo e le persone, le relazioni ti deluderanno sempre lasciandoti sulle labbra parole di condanna e giudizio. Allontanati pure da queste persone, ma impara anche a ricordarti di te, della tua essenza che non dipende da nulla. Tutto finisce e muore, ad eccezione della Vita che sostiene ogni nostro pensiero, sentimento e azione. Se rimaniamo inconsapevoli dell’Essenza, lentamente, con il passare degli anni, l’amarezza coprirà e rovinerà ogni cosa. Prendi confidenza con il tuo silenzio interiore e con la tua solitudine. Ciò non significa ritirarsi in un monastero o fuggire la vita, anzi. Significa essere totalmente con le persone quando si è fra la gente, e totalmente con se stessi quando si è soli, liberandosi così dal desiderio di appartenenza che porta solo paura e dipendenza. Significa non evadere la solitudine o il vuoto interiori quando questi accadono, ma lasciarli “parlare”. Infatti è il vuoto che permette il movimento, come è la solitudine che permette l’amore.

 
Un caro saluto,
Pier
 
 

Tags: Come gestire le emozioni

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Commenti   

+1 # Fabio23 2013-03-18 10:27
Come fa notare spesso anche Dadrim, la risposta che cerchi è già nella tua domanda.. Il segno che stai aspettando è già nelle tue stesse parole, nel tuo stesso sentire, devi solo avere il coraggio di fare ciò che sai essere giusto, di lasciare andare ciò che sai essere sbagliato, non più adatto a te e a ciò di cui il tuo cuore ha bisogno.. Serve solo un pò di coraggio per fare quel passo nel vuoto, lasciando le vecchie sicurezze.. Fallo, e ti assicuro che piano piano avrai Grandi soddisfazioni, superate le possibili difficoltà iniziali.. Inizia ad essere Te Stessa..
# Fede 2013-03-25 15:25
Grazie a Dadrim e grazie anche a Fabio.
A leggere le vostre risposte mi si sono riempiti gli occhi di lacrime perché sono state grandi consolazioni.
Ho davanti una strada ancora lunga, ci sono giorni dove sono a mille e giorni dove il peso di questi pensieri mi schiaccia a terra.
Devo decidermi a incamminarmi verso la mia nuova vita, senza paura, senza fallimenti e perdite altrimenti sarà come se la me del presente imprigionasse quella del futuro.

Ancora grazie, di cuore.
+2 # Astecrise 2013-03-28 13:46
Questo post mi ha fatto sorridere in senso buono, perché anche io ho attraversato una fase di crisi altalenante per circa due anni fino ad ora. L'ho accettata con convinzione che serviva a trovare un nuovo equilibrio, ad eliminare gli eccessi, ricostruirmi per così dire. Non è mai stato facile anzi, sono passata attraverso l'angoscia profonda, ma fortunatamente la scoperta del chassidismo come percorso spirituale e poi del vudù mi hanno permesso di rinascere. Tutto ha un suo valore, anche la mancanza e la sofferenza, sono dei preziosi campanelli d'allarme per invitarci a fare "pulizia" dentro di noi. La vita è questo, un continuo rinascere, basta non perdere mai di vista i valori spirituali e quindi non sprecare energie preziose agendo male contro gli altri e noi stessi. Quando si avverte un disagio, qualcosa di negativo, quello è il momento di fermarsi e se necessario rimanere soli con se stessi a riflettere. Aiutano molto i percorsi spirituali ma anche l'amore vero e sincero, la comprensione. Impara anche che non si può sempre e solo dare, ci sono momenti necessari in cui ci si deve dedicare alla cura delle proprie qualità diverse da quelle degli altri. Tutti noi siamo uniti da una sola grande Anima, ma questo non significa dover negare la nostra unicità come persona. Ognuno ha il suo compito, la sua canzone da eseguire nel meraviglioso gioco della vita, tutti siamo chiamati a partecipare alla bellezza della vita in modi però diversi. Ma ecco che dall'incontro e dallo scambio tra pezzi di anima diversi nasce la ricchezza, la capacità di creare armonia (il disordine è quando le cose si confondono e non stanno ognuna al proprio posto). Non è facile, è una crescita continua e anche dolorosa, la trasformazione implica sempre dolore. Ma quando si individua la propria strada, quando ci si sente "a casa" realizzandosi in quel particolare modo, si accetta positivamente il cambiamento come un'opportunità di esprimersi sempre meglio e con maggiore comprensione. Individua la tua strada, attaccati ad essa con tutte le tue forze come dice il chassidismo, e fanne un modo per celebrare la bellezza del mondo. Può essere qualisiasi cosa, non ha importanza. E il tuo dono unico e speciale alla vita, tu ne sei già parte come dice Dadrim. Devi solo seguire il suo richiamo e vivere. Non è facile, ma ripaga con la gioia anche dopo aver sopportato il dolore.
# Fede 2013-04-22 07:22
Ho aggiunto una risposta che avrei piacere Astecrise e Setorani leggeste, un commento alla fine dei Vostri.

Fede
+2 # setorani 2013-04-20 06:47
E' solo questione di lasciarsi andare e staccarsi dalle percezioni che emergono dal vivere quei condizioamenti di cui felicemente esprime Krishnamurti la relatività,e resettare fare spazio alla mente spostare l'attenzione,us cire dalla stanza diventata troppo angusta,certo e 'una capacità che va coltivata, ma occore anche un pò di leggerezza di abbandono .ricominciare da se per smontare tutto e farsi liquidi, fluenti,osserva rsi e diventare come acqua,i entrare nel'elemento farsi scorrere completamente non curanti di se, sfiorare e allagare le terre , lasciarsi assorbire e sparire ..essere ogni cosa e anche niente.. amare ogni cosa,attraversa re ogni cosa, allenarsi a vivere di niente dell'inconsiste nza del non aspettarsi risultati e scoprire che tutto poi si svela e si dona. da se ..Creare quel tempo e spazio di osservazione lucida e limpida non esterna ma che è molto più ampia. Dell'anima ,del silenzio, del riappropriarsi di se ,un punto solido porto per ripartire verso nuovi lidi. in fondo ogni giorno è un giorno di nuova possibilitàCerc hiamo ristoro nutrimento nella natura, quando siamo difronte ad un albero o un prato o una splendida vetta, non li vorremmo diversi da come sono essi sono lì, reali e assoluti, sono parte di noi ,siamo noi, così anche il resto è per noi, anche gli altri siamo noi, è un dono esserci, sminuiamo la sofferenza, non diamole ascolto il suo linguaggio è limitato, è semplicemente un luogo angusto da spalancare!fors e la felicità sembra irraggiungibie ma occorre sfidare se stessi ,la posta in gioco è alta, per strada toveremo alleati.!
# Fede 2013-04-22 07:23
Ho aggiunto una risposta che avrei piacere Astecrise e Setorani leggeste, un commento alla fine dei Vostri.

Fede
# Fede 2013-04-22 07:18
Oggi non ne sono capace, non so se posso esserlo. Sì, la speranza la ho, oggi può solo essere una giornata rallentata e domani vedrò soli e arcobaleni ma oggi proprio no. Mi domando se è mio destino vivere una vita tormentata. E' così che mi sento, altalenante e tormentata.
Continuo a riporre la mia essenza nelle mani degli altri e, continuamente, quando questi non ne fanno l'uso che mi aspetto, mi sento schiacciata. Mi schiaccia un peso di tonnellate quando mi aspetto lealtà dalle persone che fra di loro mi dimostrano di continuo il contrario; così frustrata dal giudizio altrui.
Vedo attorno a me le persone e penso: "loro hanno trovato il loro posto, la loro pace, la loro fermata" e io mi sento di continuo alla ricerca, mi sento smarrita. Anche stamattina mi sono svegliata con la testa bagnata, stanotte devo aver corso come una disperata. Corro, corro, corro. Dove? Ho un compagno meraviglioso che mi spinge alla vita e io che continuo a girarmi indietro e mi perdo.
Cosa c'è che non va in me? Ho 26 anni e inevitabilmente penso a quando ne avrò 40/50 e guardando a questo periodo cosa potrei pensare di me? Da questo capisco che sono io la peggior nemica di me stessa... quella che si giudica più di quanto non facciano gli altri, forse. Vorrei solo sapere perché e come fare per smettere.

Soli e arcobaleni per tutti :)

Fede

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