La maturità in una relazione
Pier ha risposto: Gentile Valentina, potrei chiederti qual è la tua idea di maturità, poi ti potrei parlare della mia, tu potresti ribattere, ed io potrei risponderti ancora, così, forse, nel far passare il tempo, il tuo ragazzo potrebbe divenire “pronto”, “maturo”. Potrebbe divenire così pronto che, magari, prima che noi si sia giunti a capire come far maturare un pero in inverno, potrebbe arrivarti un messaggino telefonico: “Ciao Valentina, ci ho pensato molto, e non posso più tacere. La nostra storia tira a campare da troppo tempo senza un senso, e visto che nessuno dei due sembra avere la maturità sufficiente per dirsi la verità, ho capito che qualcuno doveva fare qualcosa. La nostra storia è finita!”.
Gentile Valentina, che ne pensi se andasse così? Peggio? Ancora più immaturo di quel che pensavi? Non si dicono certe cose via messaggio? E cosa penseresti se venissi a sapere che mille volte ha pensato di lasciarti, ma che poi è sempre tornato sui suoi passi dicendosi: “Dopo sette anni, ormai ne ho ventisei, fatto 30 posso anche fare 31”? Essere maturi dal mio punto di vista non significa attendere che gli altri diventino maturi per costruirvi una vita insieme. Chi “matura” prima, il frutto o la stagione? Inoltre sei sicura che siate due frutti uguali. Le ciliegie maturano in giugno, le arance in gennaio. Se il contadino volesse ciliegie in gennaio e arance in giugno non verrebbe fuori nulla di buono.
Tags: Come gestire le emozioni, Problemi di coppia