Cosa fare quando una relazione è in crisi?
Silvia ha scritto: Pier, come vedi il futuro di una coppia nata su un equivoco intorno alla quale ruotano figli, genitori, parenti e interessi vari, nella quale uno solo dei due inizia a vedere più chiaramente che non è mai stato l'amore ciò che li ha uniti?
Pier ha risposto: Cara Silvia, dal mio punto di vista un numero spropositato di relazioni nasce da un equivoco, e l'equivoco sommo è ritenere che l'altro possa rispondere al nostro bisogno d'amore e serenità. Da questo equivoco partono, più o meno, tutte le nostre relazioni, e per questo spesso finiscono nella delusione e nel reciproco rinfacciarsi ogni cosa. Quando, però, comprendiamo che la via è dentro di noi e non fuori, apparentemente in modo inspiegabile, iniziamo a incontrare persone affini al nostro sentiero, alla nostra nuova consapevolezza. Ecco allora che dall'unione di due persone che camminano lungo il medesimo sentiero molte cose buone possono nascere, ma ciò non toglie che anche fra chi si è incontrato per equivoco, una volta chiarito il fraintendimento, le cose possano cambiare. Per fare questo, però, è necessario molto coraggio, onestà e voglia di mettersi in gioco da parte di entrambi. Oggi sei tu a vedere più chiaramente le cose? Bene, prova ad aiutare anche l'altro a vedere in modo più limpido. Se accetterà l’invito vorrà dire che dietro a un equivoco si nascondeva una reale possibilità di incontrarsi. Se l’altro rifiuterà, la verità aprirà comunque nuovi spazi, almeno per te, cosa che certo non potrà mai accadere attraverso la rimozione o il nascondimento del problema.
Per quanto riguarda i figli, ritengo siano meglio due genitori burrascosi, che cercano una vera armonia, piuttosto che due musoni silenziosi, come reputo meglio due genitori veramente separati che due falsamente uniti. I figli apprendono da quel che siamo e non da quel che facciamo o peggio ancora diciamo. Se stiamo insieme, ma siamo falsi e infelici, apprenderanno falsità e infelicità, diversamente, se siamo divisi, ma reali e sereni, impareranno realtà e serenità. Per quanto riguarda parenti e interessi vari, nessun gioco vale la candela. Dal mio punto di vista, nessun dovrebbe vivere, amare, pensare e sentire entro i confini del desiderio altrui, come altrettanto non vi dovrebbe essere interesse superiore all’amore e alla libertà. Con questo non ti sto suggerendo di mandare in malora matrimonio, figli e marito. Dicevo che nessun gioco vale la candela, ma qual è la candela? La condivisione la verità dei nostri sentimenti e dei nostri pensieri. L'equivoco delle relazioni nasce a causa di cose non dette, non comprese, represse o negate. L'antidoto è la verità, l'inizio di un'amorevole condivisione e comprensione reciproca: sono queste le cose che portano serenità e bellezza in un rapporto. Anche se vi dovessero essere ormai anni di silenzi e incomprensioni alla spalle, perché non tentare una totale apertura e condivisione? Perché non rischiare il cambiamento? Per paura di non essere ricambiati? Ma la verità, la realtà di quel che sentiamo e siamo, non è una cosa che possa essere ricambiata, o viene accolta o viene respinta. In ogni relazione condividere la verità dei propri sentimenti è fondamentale, tanto più quando una relazione è in crisi. Condividere con il proprio partner l'infelicità vissuta o che si sta sperimentando all'interno della coppia è l’unica azione che ci dà la possibilità di imboccare il sentiero giusto, soli o ancora uniti. A volte una relazione ha solo bisogno di un piccolo colpo di “defibrillatore” per non morire e cominciare una nuova vita. Quante volte capita: “Una persona fuma da una vita, tutti i medici le dicono che dovrebbe smettere perché ora rischia veramente grosso, ma niente. Poi un giorno arriva un bell'infarto, si viene salvati per il rotto della cuffia, con un colpo di defibrillatore, e il giorno dopo il vizio del fumo è scomparso”. A volte le nostre relazioni si comportano allo stesso modo; per una vita si litiga su fesserie, ma niente, poi un giorno uno dei due prende davvero la porta, il colpo di defibrillatore è stato dato, e dopo qualche mese ci si rincontra veramente cambiati e nuovi. Peccato che novantanove volte su cento questi atti siano solo dimostrativi o parte della solita altalena.
Le sceneggiate sono anche simpatiche, ma l'emozione di fondo passa in maniera lapalissiana e la platea non applauda. È come se il fumatore infartuato venisse rianimato con un defibrillatore giocattolo: cosa ovviamente inutile. Insomma, Silvia, cosa fare se una relazione è nata da un equivoco e solo uno dei due inizia ad accorgersene? Di tutto! Colpi di defibrillatore, coraggio, onestà, volontà di cambiare le cose, di capirsi e comprendere se ci sono le basi per ritrovarsi. Ma se tutto ciò non servisse a niente, che dire? Il paziente è morto, la relazione è defunta, il tempo di “reincarnarsi” per vivere una nuova avventura è giunto.
Tags: Problemi di coppia
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