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Amore e relazioni

Dipendenza da gioco

Federica ha scritto: Caro Pier, ho visto il tuo sito e l'ho trovato interessante e pieno di spunti. Ho letto le risposte ai vari quesiti che ti sono stati posti e così ho deciso di scriverti. Mi chiamo Federica, ho 38 anni, sposata da quasi 15, due figli, un mutuo. Il mio matrimonio è in crisi ormai da un po', ma forse facevo finta di non vedere. Tutto è iniziato circa due anni fa quando ho scoperto che mio marito si era giocato le 14esime. Lo avevo sempre tenuto d'occhio, e per questo mi sono sentita, in passato, sempre accusare di essere tirchia e attaccata ai soldi. Ha sempre giocato nella sua vita ma mai così tanto. Poi mio papà è morto e lui tra le lacrime ha giurato di non farlo mai più ma dopo un po' ha replicato... altri giuramenti altre lacrime. Sembra tutto rientrato, ma, l'ultimo Natale, ecco che mi fa di nuovo questo regalo "speciale". In quel momento in me si è rotto qualcosa, mi sembrava di avere un estraneo al mio fianco. Ora mi trovo a dargli la "paghetta" tutte le mattine prima di andare a lavorare, e nonostante gli avessi comunicato che questa situazione non mi piace, perché non sono sua madre e che a 40 anni dovrebbe essere in grado di essere uomo, scopro che salta il pranzo per poter giocare quindi dentro me è scattata la molla e con lui non voglio più avere niente a che fare. Comunico questa cosa ed ecco che lì comincia la paura e i sensi di colpa perché invece di ammettere i suoi errori mi accusa di volerlo mettere in mezzo a una strada, di aver pianificato tutto fin dal primo giorno della nostra vita insieme, che non l'ho mai amato, che per un errore così piccolo (parole sue: "mica mi sono giocato la casa od ho scopato con un'altra) non si rovina una famiglia, che ho un altro uomo, che sarà colpa mia se i miei figli non avranno più un padre e se lui sarà costretto a fare il mendicante. Poi mi chiede perdono, mi abbraccia, mi dice che mi desidera e comincia a toccarmi e a me viene la tachicardia e mi manca l'aria. Tutto questo si ripete ormai da giorni.

Ho una tale confusione in testa, cosa devo fare? Continuare così per il bene dei ragazzi o troncare definitivamente e affrontare, a mano a mano, i problemi che si presenteranno?

Un abbraccio

Federica

 
Pier ha risposto: Cara Federica, il gioco può diventare una dipendenza come la droga o l'alcool, e da quel che ora mi racconti credo che alla dipendenza ci siamo ben arrivati. La dipendenza è un problema estremamente delicato, complesso e pericoloso, la cui prima forma di risoluzione risiede nel rendersi conto di avere una dipendenza da parte della persona che ne soffre. Per il momento non mi sembra questo il caso di tuo marito. Essere dipendenti da qualcosa significa mettere quel qualcosa al di sopra di ogni altra persona, situazione o condizione, e chi scivola in questo guaio spesso ha bisogno di un aiuto che trascende le possibilità e le capacità dei famigliari.

Se credi nella possibilità di recuperare il rapporto fra te e tuo marito la cosa migliore che mi sento di consigliarti è di rivolgerti a un centro specializzato, ma questo lo potrai fare unicamente se tuo marito è disposto a compiere il primo e fondamentale passo per uscire dal problema: riconoscere d'essere caduto in delle sabbie mobili. Se questo non accade spesso è facile sprofondare assieme.

Per quanto riguarda la felicità dei tuoi figli, se questa situazione non si dirige verso un cambiamento, credi che la finta felicità di una madre e la dipendenza di un padre possano essere tanto peggiori della possibile serenità di una donna libera e di un padre che magari restando solo diviene finalmente consapevole di avere un problema?

Pier

Tags: Aiuto psicologico

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Commenti   

# Beatrice 2010-01-21 21:53
Certo, non è un problema da poco. Lui, però, fa continuamente le scelte, e sceglie sempre il gioco. Dovresti fare anche tu delle scelte.
Coraggio! In bocca al lupo!

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