Cos'è la vera amicizia
Nunzia ha scritto: Ciao Pier, sono una ragazza di diciotto anni ed è da un po’ che mi pongo la domanda “chi sono” e “come fare per scoprirlo”. Mi è sembrato opportuno scriverti qualcosa anche non sapendo di preciso cosa, ma vorrei sapere di più su tutto. Inoltre mi chiedo se è possibile prenderti come confidente personale e amico. Aspetto una tua risposta se puoi. Grazie!
Pier ha risposto: Cara Nunzia, sapere di più su “tutto” equivale, per la nostra mente, a non sapere nulla, poiché il “tutto” e il “nulla” sono concetti vuoti. Per quanto riguarda il tuo potermi prendere come confidente personale non credo proprio d’essere la persona adatta. Un confidente è una persona che ascolta tutto quel che le viene detto, punto e basta, e non è questo che solitamente faccio.
Per quanto riguarda il prendermi come un amico mi sta benissimo, non ho mai negato la mia amicizia a nessuno, semmai alcune persone con il passare del tempo mi hanno negano la loro, quando non hanno ottenuto le risposte che volevano ricevere proprio in merito alle loro confidenze. Probabilmente non avevano chiara la differenza fra amicizia e confidenza! L’amico, se vede qualcosa di potenzialmente dannoso lungo il tuo cammino o nel tuo cuore, te lo comunica, anche a discapito della vostra stessa amicizia. Il confidente annuisce sempre, non contraddice mai, evitando di esporsi, evitando di assumersi la responsabilità che una vera amicizia comporta. In un’amicizia essere responsabili significa saper rispondere (lo dice la parola stessa: respons–abile) con tutte le nostre capacità ed energie al bisogno di cura, fiducia e amore che l’amico rappresenta. Essere amici significa essere responsabili l’uno dell’altro, significa aiutarsi reciprocamente a vedere con chiarezza e vastità la vita, in tutte le sue insidie e possibilità. L’amicizia è il luogo in cui le anime si permettono di mettersi a nudo e di viaggiare assieme tenendosi per mano.
L’amicizia è il luogo in cui si può ferire profondamente qualcuno se si ritiene, con tutto se stessi, che un tale dolore sia indispensabile per evitare una peggiore sofferenza. Ma quanto si deve amare qualcuno per poterlo colpire duramente e potergli rimanere accanto nonostante la sua rabbia e il suo dolore? Infinitamente! L’amicizia è anche il luogo in cui ci si può permettere d’essere feriti profondamente senza reagire od opporsi, perché si ha piena fiducia nell’incondizionata e amorevole motivazione che spinge l’altro a correggerci, guidarci o frenarci bruscamente.
Il confidente è tutt’altra cosa, non si espone e non conosce responsabilità. Quando viene in buona fede, silente torna da dove è venuto, portando con se un po’ di dolore o di piacere ricevuto delle nostre parole, quando è in malafede riparte, invece, ciarlone e pettegolo, mostrando quel lato fetente che spesso il confidente ci riserba. Cara Nunzia, a te la scelta! Se vuoi un vero amico devi essere disposta a ricambiare l’amicizia coinvolgendoti e mettendoti totalmente in gioco, altrimenti, prima o poi, lo maledirai e rinnegherai. Se invece voi un confidente non devi fare molta fatica, verranno loro stessi, in molti, a bussare alla tua porta.
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