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Amore e relazioni

Moglie, marito, famiglia, conflitti e ricerca della pace

Gianna ha chiesto: Che si sia in fase di ricerca spirituale o no, purtroppo o per fortuna, la nostra vita quotidiana prosegue ugualmente con svariate peripezie... Io, per esempio, mi scontro spesso con mio marito, secondo me, per delle stupidaggini. Lo detesto sempre di più, visto che è da lui che partono queste assurde discussioni accompagnate da offese e brutte parole. Le prime volte mi sentivo crollare il mondo addosso. Scoprire il mio amato uomo così diverso, inferocito, ingiusto e sempre convinto d’avere ragione per me era una cosa inaccettabile. Adesso, quando capita, sento una tristezza immensa, perché vedo che inciampiamo sempre sugli stessi “sassolini”, e sento che dopo queste brutte cadute non potrò mai condividere con il mio compagno i miei pensieri "spirituali", nonostante lui sembri in grado di comprendermi, a volte parla quasi in modo illuminato, peccato che finisca poi sempre, o per compiacersi delle riflessioni che ha raggiunto, o per deprimersi ancor di più. Lo so che la ricerca spirituale è un percorso individuale, e che nessuno può cambiare qualcuno, che possiamo solo cambiare il nostro atteggiamento per riuscire a stare sereni ed evitare le collisioni. A dirlo sembra così facile, ma non lo è affatto! Quale consiglio daresti alle persone, che come me, desiderano proseguire nella ricerca spirituale senza finire per detestare chi ci sta intorno o, peggio ancora, diventare indifferenti nei loro confronti. Non sarà forse proprio il mio cambiamento a infastidire ancora di più? Si tratta di una, per così dire, rivoluzione interna, ma le rivoluzioni, lo sappiamo, non sono mai silenziose. In sostanza: come possiamo rivoluzionare la nostra vita senza spargere veleni e trovando una felicità e un’armonia sia in noi stessi che con il mondo che ci circonda? Per cambiare il mondo bisogna cominciare da noi stessi?

Pier ha risposto: Carissima Gianna, ormai è un po’ di tempo che procediamo insieme lungo i misteriosi sentieri dell’indagine esistenziale, e mi fa molto piacere vedere con quanta determinazione e sincerità tu stia ricercando un equilibrio, sia dentro che fuori. Sono certo che se proseguirai con questa motivazione, fra non molto vedrai i frutti del tuo lavoro, ma vi sono ancora diverse cose che vanno chiarite, approfondite, comprese e superate. Tu dici: “Che si sia in fase di ricerca spirituale o no, purtroppo o per fortuna, la nostra vita quotidiana prosegue ugualmente con svariate peripezie”. Certo, non v’è alcun dubbio su questo. Le peripezie della vita non finiranno mai. Anche quando realizzerai il tuo potenziale spirituale, la vita non smetterà d’essere funambolica, per il semplice motivo che la vita è per sua natura imprevedibile, avventurosa, mutevole e misteriosa. E per fortuna che le cose stanno così, altrimenti ti immagini che noia sarebbero le nostre esistenze? Esistono molte persone che si chiudono completamente alla vita, che si confinano in una routine immutabile, in poche assolute certezze e povere relazioni, ma osservale con attenzione: sono morti viventi, paralizzati dal terrore del nuovo, del diverso, dell’imprevedibile. Abbiamo un'unica possibilità: entrare in armonia con il “battito del cuore della vita”. Prima che la morte, la malattia, l’imprevedibile e l’incomprensibile vengano a frantumare le nostre inutili difese, iniziamo noi stessi ad abbattere i nostri limiti, per entrare volontariamente nel segreto più intimo dell’esistenza. Chi apre le braccia alla vita non teme più alcun male, viceversa chi stringe i pugni e chiude gli occhi non è in grado di ricevere nemmeno il dono più sublime.

Tu dici: “Io, per esempio, mi scontro spesso con mio marito, secondo me, per delle stupidaggini. Lo detesto sempre di più, visto che è da lui che partono queste assurde discussioni accompagnate da offese e brutte parole”.

Ti scontri per delle stupidaggini? Ma se le riconosci veramente come delle stupidaggini per quale motivo ti scontri? Spesso le cause scatenanti dei conflitti non hanno nessuna significato in sé, sono unicamente dei pretesti per perpetrare uno scontro che nasce da cause ben più profonde e taciute. È come se un razzista picchiasse una persona di colore, poi, una volta preso dalla polizia, giustificasse il suo gesto affermando che l’uomo aveva gettato una carta sul marciapiede e che lui non sopporta la maleducazione. Capisci? Quando in famiglia o nella coppia si litiga continuamente per delle scemenze, dietro si nascondono ferite che non siamo ancora riusciti a vedere e comprendere. Il problema reale non sta mai nelle stupidaggini, nelle cartine per terra! Come potrebbe essere così? Se fossero unicamente delle stupidaggini non ci si scontrerebbe. Guarda dentro di te e in lui cosa realmente muove questi scontri, e quando avrai sotto agli occhi la reale causa del vostro conflitto, solo allora potrai fare qualcosa di veramente risolutivo.

Dici di detestarlo sempre di più poiché pensi partano da lui queste assurde discussioni. Ma per discutere bisogna sempre essere in due, non si può discutere da soli, altrimenti ci si sentirebbe degli sciocchi. Se tu volessi fare una gara a braccio di ferro e io non volessi giocare, come potrebbe iniziare il gioco di forza? Tu potresti costringermi con la forza a sedermi sul tavolo, potresti prendermi la mano e schiacciarmela sul tavolo due, tre, dieci volte, ma se io non mi coinvolgessi, se non opponessi resistenza, per quanto potrebbe durare questo gioco? Quanto tempo ci metteresti a comprendere la stupidità di quel che stai facendo?

Poco, ma il più delle volte i nostri conflitti sono giochi dell’ego che vogliamo entrambi, salvo poi accorgerci in vecchiaia d’aver sprecato l’intera nostra vita in cose inutili.

Cerca di capire cosa ti ferisce di quel che lui dice. Per il momento lascia perdere completamente tuo marito. Lui, per ora, quando litigate, prova a vederlo solo come una parte indispensabile per proseguire la tua comprensione personale, per approfondire la tua conoscenza di te. Lui dice qualcosa, senti che in te nasce un disagio, un fastidio, bene, ascolta questo fastidio, lascialo parlare e lascia che ti spieghi da dove nasce, perché viene, lascia che ti racconti la sua storia. Non giocare a braccio di ferro, non raccogliere la provocazione esterna, ma accogli la sfida interiore, scopri perché senti questo desiderio di giocare a braccio di ferro. Qui non centra niente chi ha torto o ragione, qui centra solo chi è libero e consapevole e chi è schiavo di vecchi meccanismi.

Dici inoltre: “Adesso, quando capita, sento una tristezza immensa, perché vedo che inciampiamo sempre sugli stessi “sassolini”, e sento che dopo queste brutte cadute non potrò mai condividere con il mio compagno i miei pensieri "spirituali", nonostante lui sembri in grado di comprendermi, a volte parla quasi in modo illuminato, peccato che finisca poi sempre, o per compiacersi delle riflessioni che ha raggiunto, o per deprimersi ancor di più”.

Dal mio punto di vista condividere i pensieri spirituali è aria fritta. Se usate la vostra relazione per comprendervi sempre di più, per superare i conflitti, vedrai che i cambiamenti arriveranno. Se inizi a muoverti verso la comprensione di te e delle tue relazioni, chi ti sta vicino, o viene con te o si allontana, tu non devi preoccuparti d'altro, tutto accade spontaneamente. Se la persona che ho accanto non alimenta più la mia ira, il mio malumore e la mia inconsapevolezza, sono costretto a vedere che tutte queste brutture sono solo dentro di me e non in chi mi circonda. A quel punto, o cambio o mi vado a cercare qualcun’altro disposto a giocare al mio triste e stupido gioco. Ma tu dici anche che quest’uomo: “sembra in grado di comprenderti, a volte parla quasi in modo illuminato, peccato che finisca poi sempre, o per compiacersi delle riflessioni che ha raggiunto, o per deprimersi ancor di più.

Se inizi a creare libertà e serenità dentro di te, vedrai che aumenterà anche la compassione e l’amore per i limiti e le difficoltà degli altri, di tutti coloro che ti circondano, compreso tuo marito. La consapevolezza non può mai renderci insensibili o portarci a detestare chi ci circonda. La ricerca spirituale, se si sta muovendo nella giusta direzione, può solo condurci ad una maggiore sensibilità e libertà.

 
Un abbraccio,
Pier

 

Tags: Problemi di coppia, Problemi in famiglia

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Commenti   

# sla 2008-11-06 11:22
Grazie caro Dadrim,
la soluzione sembra a portata di mano, ma io vedo che mi aspetta un gran bel lavoro da fare.Non credo che mi peserà, pensando ai buonissimi frutti che ci saranno da raccogliere.
Baci
# Cristiana 2008-11-07 22:17
Sto attraversando un periodo molto simile e queste parole mi danno molto conforto e speranza. Cercherò di fare come tu dici, mi sembra la cosa più sensata...
Grazie tante Dadrim

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