Ciò che il mondo non sente
Tina ha scritto: Caro Pier, quanto sarebbe stato bello averti come amico di quartiere, scambiarsi quattro chiacchere dal vivo, per strada, condividendo i propri pensieri. Sai, quando ho preso consapevolezza di me stessa, da quando ho cominciato a dar voce ai miei pensieri, alcuni vedono e mi accusano di un egoismo profondo come se cercassero in me un aiuto per ritrovarsi che io mai potrei dare. Ognuno dentro sé è una sorgente infinita e nessuno può metterci mano, se non noi stessi. Ma a farglielo capire! Tant'è che a volte vorrei avere il tuo saper comunicare, il tuo modo di suggerire le cose, sarà quello che fa allontanare molti da me. A volte avrei voluto non vedere ciò che il mondo non vede, non sentire ciò che il mondo non sente così avrei vissuto con ciechi e sordi senza accorgerci gli uni degli altri. Grazie, Pier, per tutto!
Pier ha risposto: Se ti trasferisci a Monticello si può fare, soprattutto se passi al bar “Pausa Caffè” nel pomeriggio. Per il momento ci accontentiamo delle strade e dei bar “digitali”, costano sicuramente meno di un trasloco. Non so molto degli effetti del mio comunicare e del mio suggerire. Però so che se l’intenzione è pura qualunque forma si utilizzi va più che bene. Se l’acqua che sgorga dalla sorgente è limpida e fresca poco conta il contenitore che la porta alla bocca. Per questo da sempre mi preoccupo unicamente dell’interno, l’esterno viene di conseguenza: un’ombra non può far altro che seguire il corpo che la genera. Non preoccuparti del saper comunicare, indaga solo la sorgente da cui affiora la comunicazione. Qual è la natura reale di quella coscienza da cui tutto affiora? Se la tua prima intenzione è conoscere direttamente e pienamente quell’essenza che tu stessa sei, nulla potrà mai scoraggiarti. Se desideri che il mondo ti preceda, o perlomeno ti segua in questo viaggio, sei destinata alla frustrazione e al fallimento. L’oggetto del nostro desiderio è il confine e la forma della nostra libertà.Infine, dal mio punto di vista, vedere e sentire ciò che il mondo non vede e non sente costituisce un buon inizio, il principio di quella crisi esistenziale che potenzialmente ci può ricondurre all’Essenziale. Il passo fondamentale sta poi nell’abbandonare effettivamente e totalmente le illusioni per poterci così radicare definitivamente nel cuore dell’Essenziale.
Tags: Emozioni
Commenti
Pace a te e alla tua famiglia!
piu' si ha l'impressione di distaccarsi dal mondo e dalle persone.Man mano che ci si raccoglie nel proprio centro interiore, agire nel mondo con difficolta' e' solo un passaggio,io direi inevitabile,ma che prima o poi si supera con estrema facilita'. Come dice Dadrim, rapportarsi agli altri con difficolta', e' una lotta impari.Vedrai che ti verra' semplice e spontaneo non curarti piu' di loro e dei giudizi,perche' sarai forte di una Coscienza sempre piu' libera e incondizionata, una Coscienza che vige e vive oltre le beghe esistenziali dei piu'.E ancora,una Coscienza che si riscopre senza alcuna mancanza,priva di qualsivoglia bisogno di consensi o coraggio,soprat utto se tu vedi e senti cio' che gli altri non vedono e sentono,(per me e' vero il contrario...)
Ma tutto quanto detto,non porta certo all'esclusione del mondo e degli altri,ma anzi,almeno la percezione che ne ho io, e' una immensa compassione,com e se gli altri fossi io o io in tutti gli altri,non so spiegare bene perche' sono esperienze inspiegabili,da vivere sulla propria...Cosci enza.
RSS feed dei commenti di questo post.